di Simona Masciaga*
Qualche metro quadro, centinaia di libri esposti, una piccola grande donna: Maria Antonella Gozzi e il suo MAG, la ladra di libri. Appellativo più indicato e consono, Maria Antonella non poteva trovare! Quella piccola ragazzina che in periodo nazista sottraeva libri al rogo, a mio avviso, le calza a pennello! Una dolce ladra che legge con trasporto, dedizione, semplicità una valanga di testi facendoli suoi, emozionandosi, per poi presentarli al suo pubblico, sempre più numeroso, trasmettendo tutte quelle sensazioni, sentimenti ed emozioni, eleggendosi automaticamente, non per presunzione ma per grande capacità comunicativa, a mediatrice tra gli elaborati e i suoi spettatori.
In breve tempo, nel suo sacrario di carta, divenuto oggi tempio e icona della cultura locale e non, ha incontrato decine e decine di autori, avvalendosi del supporto di critici, psicologi, storici e quant’altro, proponendo, discutendo, con spiccato senso di analisi, numerosi testi di svariato contenuto tematico, toccando qua e là argomenti di ogni genere e argomentazione. Lei stessa ammette che il suo progetto è quello di occuparsi per il 70% degli autori calabresi lasciando aperto quel 30% a chiunque voglia proporre.
Le sue attività, quindi, variano: dal libro per adulti a quello per giovani lettori, dai laboratori per l’infanzia al teatro passando per vernissage, sartoria e quant’altro. Un vero vulcano di idee e intraprendenza celata dalla sua innata riservatezza e pudore, aiutata con abnegazione dal suo compagno di vita Gianluca Albanese, giornalista e direttore di Lente Locale. Un percorso insieme, dentro e fuori le mura domestiche da vivere e condividere all’insegna dell’amore per la propria terra che ha tanto da offrire e parecchio da insegnare.
Orbene, Inge Feltrinelli disse ” la libreria non è il luogo dove circolano i guadagni, ma dove circolano le idee!” ; Maria Antonella e Gianluca ne hanno fatto tesoro! Ad majora.
*: docente e critico letterario