di Franco Crinò*
In ogni “mestiere” è importante la competenza. Se la politica deve invocare così tanto quella di Draghi (non si poteva fare altro), significa che non è per nulla in buone condizioni.
“Rinnovamento”, nella vita pubblica, deve significare avere in campo gente giovane oppure gente nuova, a prescindere dall’età, ma se si candida al Comune, alla Regione, al Parlamento, deve aver visto o conosciuto in prossimità i fatti, sapere cosa proporre, sapere come fare. Magari (…) averci letto su libri e documenti.
La scuola, la famiglia, la “presenza” sono importanti per tutti, non solo per chi fa politica.
Adesso bisogna rifare la legge elettorale e ogni partito la “immagina” a propria convenienza. Il punto è cosa sono oggi i partiti, come si scrivono i programmi, come si pensano le alleanze, come si fanno le liste. Noi dovremo tornare a convincere i cittadini che i problemi si risolvono con i canali della politica e dentro il “mare” della democrazia.
Il voto non deve mettere paura.
Per chi cerca ruoli o chiede conferme, conta un percorso fatto di storia, di coinvolgimento, di scambio quotidiano di pensiero con i cittadini.
Non è generoso chi si chiama fuori, chi condanna senza appello la politica, non è generoso chi vuole candidarsi, ma quelle “faccende” lì, storia, spessore, coinvolgimento, ecc., non ce l’ha. Cosicché, invece di aiutarla la situazione, la peggiora.
Bisogna porsi con urgenza il problema dei limiti della classe dirigente, ben visibili nelle rappresentanze delle nuove formazioni che hanno” assaltato” il Palazzo negli ultimi anni.
Ernesto Galli della Loggia non ci gira intorno: denuncia la mancanza, spesso, addirittura di una cultura di base, poi, fa tutto un ragionamento coerente, aggiunge che “ai vertici dello Stato, ci sono finiti più uomini con una cultura umanistica che non scientifica (per quanto eccellenze).
Sarà un caso?”. Se si cambia spartito, bisogna cambiare i suonatori. Sicuramente i più stonati tra gli ultimi. Lenin non pensò mai per davvero di far governare la sua cuoca …
Altro discorso: alcune Procure concentrate a sanzionare la politica, mirando alle correnti, agiscono esse stesse come correnti. Se ritorna la politica, e Draghi può essere chi ha aiutato a riassegnare i compiti, ritorna un equilibrio tra i Poteri dello Stato e il dovere per tutti noi di rivalutarci.
E’ più facile riuscirci per chi ha le conoscenze di base ed oltre. Perciò in politica uno non può valere uno.
*: Senatore della XIV Legislatura