di Gianluca Albanese
LOCRI – Continua l’azione congiunta dei sindacati Uil-Fpl e Fsi, che attraverso una nota congiunta e firmata dai segretari, rispettivamente Nicola Simone e Rosario Portulesi, prende spunto da quello che descrive come un diritto negato, per lanciare un nuovo affondo all’Asp di Reggio Calabria.
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“L’ASP Reggio Calabria, – si legge nel comunicato stampa- sperpera ingenti somme di denaro per lavoro straordinario e per incarichi illeciti , ecc. ecc. e poi – udite, udite –
nega il diritto alle scarpette ortopediche ad un bimbo di appena sei anni, impedendo le correzioni di cui ha bisogno.
Ciò – continua la nota – è di una gravità inaudita e dinanzi a tali fatti e misfatti, le organizzazioni sindacali non sanno più come regolarsi: non sappiamo infatti se i funzionari preposti alla tutela della salute siano esseri umani insensibili ai bisogni primari della persona”.
Simone e Portulesi chiariscono che “Non mettiamo per ovvi motivi di rispetto né il nome del bimbo né il nome della madre che a noi ha presentato regolare denuncia.
Informiamo tutti i cittadini perché di queste notizie riteniamo sia avvertita tutta la popolazione per presentare, eventualmente, una denuncia collettiva contro queste che riteniamo autentiche mascalzonate”.
Quindi, i sindacalisti, al culmine di quello che definiscono come un atto di ribellione contro simili atteggiamenti”, riportano il testo integrale della denuncia, depurato dai riferimenti personali: “Io sottoscritta……. nella qualità di genitore del bambino…… autorizzo il Sindacato UIL FPL ed FSI ad agire in difesa dei miei interessi nella tutela del minore ….. nell’azione che si dovrà intraprendere contro l’ASP di Reggio Calabria. Vorrei precisare che allo stesso bambino viene negato il diritto alla concessione delle calzature ortopediche di cui necessita , avendone tral’altro usufruito e concesse precedentemente……………in fede ”.