di Gianluca Albanese
BOVALINO – La giornata di ieri, sabato 14 ottobre, ha rappresentato un momento fondamentale per la partecipazione dei cittadini alla vita politica locale. In un momento in cui fare vita di partito è diventato assai difficile, vista la prevalenza di partiti cosiddetti “liquidi” o organizzati su base personale e leaderistica, due soggetti politici associativi, il movimento “Agave” e l’associazione “Nuova Calabria” hanno deciso di fare, ognuno per le proprie competenze, un passo decisivo verso il consolidamento della propria struttura.
“Agave”, che alle scorse elezioni comunali è stato premiato dalle urne ed esprime il sindaco Vincenzo Maesano, ha rinnovato la propria struttura direttiva, affidando il coordinamento a un giovane di belle speranze come Gabriele Galletta; “Nuova Calabria” che conta nel suo seno, tra gli altri, un ex senatore come Franco Crinò e un ex consigliere provinciale (e attuale capogruppo di opposizione in consiglio comunale) come Sandra Polimeno, si è dotato di una sede laddove programmare, come ha evidenziato il proprio presidente Bruno Squillaci, una serie di iniziative già in agenda, preannunciando l’avvio di corsi di formazione politica per i propri giovani.
E’ la politica 2.0, bellezza. E sono due segnali molto incoraggianti per il futuro.
Troppo spesso, infatti, le formazioni politiche spontanee alle quali abbiamo assistito in questi anni, si sono rivelate, col passare del tempo, alla stregua di “associazioni di scopo”, finalizzate, cioè, a comporre una lista elettorale in vista dell’appuntamento con le urne per poi sfaldarsi o, in alcuni casi, snaturarsi in base alle contingenze politiche e amministrative del momento.
Invece no. Non è il caso né di “Agave” (orientata al centrosinistra) e né di “Nuova Calabria”, orientata, invece, al centrodestra.
Loro, i passi verso il consolidamento delle strutture li hanno fatti in un momento distante da appuntamenti elettorali, segno che hanno preso sul serio l’impegno politico.
E se i due soggetti politici bovalinesi ridono, chi piange sono i partiti tradizionali, che non riescono a intercettare militanti disposti a impegnarsi quotidianamente in politica e che rimangono imbrigliati da leaderismi e dalle loro rendite di posizione (come nel caso di Forza Italia) e dai giochi di correnti e dalla paralisi della federazione provinciale (con riferimento al Partito Democratico).
Servirà, la “lezione bovalinese” a insegnare qualcosa ai principali partiti presenti e strutturati – in molti casi sulla carta – sul territorio? Lo scopriremo solo vivendo.
Di certo, “Nuova Calabria” ha tentato invano, nei mesi scorsi, di rinnovare “dal basso” le strutture dirigenziali di Forza Italia in provincia senza, finora, riuscirci.
Forse, non per proprie responsabilità, quanto, a nostro modo di vedere, per una sostanziale indifferenza dei leader (in molti casi autoproclamati o comunque “cooptati”) nei confronti di chi la politica la fa sul serio e non può e non vuole essere solo un “comitato elettorale” più o meno permanente.
Un altro aspetto che ci piace sottolineare è l’osservanza del galateo politico da parte di due formazioni che in consiglio comunale – come è giusto che sia – si danno battaglia: all’inaugurazione della sede di “Nuova Calabria”, infatti, erano presenti sia il sindaco Maesano che il coordinatore (freschissimo di elezione) Galletta, coi quali gli esponenti di “Nuova Calabria” si sono congratulati, segno che comunque, al di là e nel rispetto delle differenti posizioni politiche in Consiglio, il fair play non viene dimenticato nei rapporti tra chi la pensa e agisce diversamente.
Una situazione tutt’altro che tipica in un comprensorio come il nostro in cui i personalismi e le vendette trasversali tra avversari politici sono all’ordine del giorno e troppo spesso assumono i connotati di vere e proprie faide.
E il fatto che l’esempio arrivi in uno dei comuni più difficili da amministrare, e che ha conosciuto, come tanti altri, l’onta dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, non può che essere evidenziato ed elogiato.
E quindi…partiti, se ci siete battete un colpo. E le liste elettorali travestite da movimenti dei paesi viciniori (specie nei comuni con popolazione inferiore ai fatidici 15.000 abitanti) fate tesoro dell’esperienza bovalinese e fatevi un bagno d’umiltà acquisendo quella lungimiranza che troppo spesso manca e che sicuramente non fa il bene delle comunità che si amministrano o che si vorrebbe amministrare.