di Gianluca Albanese
LOCRI – Ci sono processi politici che necessitano di tempi lunghi di maturazione. E di congiunture favorevoli. Servono un vento a favore e le pedine al posto giusto. Pino Mammoliti è una vecchia volpe della politica e lo sa.
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La nota che abbiamo appena pubblicato ha una sola chiave di lettura: la reiterata richiesta di commissariamento del circolo cittadino del Pd da parte di quella componente che fino a qualche settimana fa si chiamava “renziani della prima ora” e che ora si riconosce nell’osservatorio politico-culturale Spazio Aperto, partorito dalla fervida immaginazione del penalista locrese.
Già, reiterata. Perché lo scorso mese di settembre, nel corso di un’oscura trasferta capitolina, motivata da ragioni professionali, Pino Mammoliti raccontò al cronista di avere già chiesto nientepopodimeno che a Rosy Bindi una decisione in tal senso. La richiesta, a quanto pare, cadde nell’oblio, per una serie di ragioni logiche: la prima è che la Bindi, seppur eletta parlamentare in Calabria non era, forse, la persona giusta per intervenire “d’imperio” sulle vicende locresi (anche per la sua vicinanza politica alla dinastia politica dei Laganà/Fortugno) e poi, all’epoca, sia il Pd regionale che quello provinciale erano commissariati, e a poche settimane dai congressi nessuno si sognava di intervenire in quel modo, magari alterando la competizione.
Persa la prima battaglia, quella del congresso provinciale dal quale risultò eletto il candidato cuperliano Seby Romeo, i renziani locresi hanno successivamente vinto tutte le altre, piazzando, tra gli altri, Teresa Celestino all’assemblea nazionale del partito, Pietro Parrotta nel direttivo provinciale, Maria Davolos nell’assemblea regionale e soprattutto con un segretario nazionale (manco a dirlo, Renzi) e uno regionale (Magorno) della propria parte.
Dunque, il vento ha cambiato direzione, e ora soffia a favore di Mammoliti e dei suoi adepti, tanto che non è sfuggito al cronista che in occasione del secondo appuntamento di “Spazio Aperto”, sul tavolo dei relatori campeggiava una bandiera del Pd, sebbene non fosse una manifestazione di partito, come a dire che «Il Pd a Locri siamo noi». Un messaggio, quest’ultimo, rivolto soprattutto a un relatore: il segretario provinciale Seby Romeo, l’uomo di pace della politica reggina, che avrà sicuramente colto il segnale. Magari con un occhio di riguardo all’iperattivismo di Spazio aperto nei suoi primi venti giorni di vita, nel corso dei quali ha organizzato ben tre incontri pubblici. Come a dire: «Non solo siamo noi il Pd ma siamo i soli, di quest’area, a organizzare incontri pubblici».
Nulla è causale, e Pino Mammoliti lo sa bene, e da buon lupo di mare, conosce il vento e i suoi cambi di direzione. E sa che questo è il momento di dispiegare le vele. Perché il vento è a suo favore. Toccherà allo skipper di turno indicare la rotta.