di Gianluca Albanese
LOCRI – Tra Ionio e Tirreno, Serre e Aspromonte, per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale. E’ questo il tema principale del progetto “Hubcultura”, finanziato dal Ministero per i Beni Culturali, che coinvolge 64 Comuni di tre province calabresi, e i cui contenuti sono stati esposti questa mattina dal responsabile della cooperativa “Officina delle idee” Antonio Blandi, nel corso dell’incontro che ha avuto luogo nel complesso museale “Casino Macrì”.
«Vogliamo realizzare – ha spiegato Blandi – un piano strategico territoriale dei beni culturali, in cui il turismo sia un bene da vendere, al fine di creare sostenibilità economica e andare al di là della semplice tutela. Questo è un progetto condiviso – ha aggiunto – e non nasce in spazi chiusi ma intende valorizzare mediante il metodo innovativo e inclusivo, i beni materiali e immateriali, creando un vero e proprio sistema unico territoriale. Questo ci permetterà di divenire attrattori dei Fondi della programmazione comunitaria 2014-2020 mediante lo sviluppo del turismo esperenziale».
Blandi, che davanti a una platea composta, tra gli altri, dai sindaci di Palizzi (comune capofila) Walter Scerbo, Ardore, Giuseppe Grenci, Pazzano, Sandro Taverniti, e dagli assessori alla Cultura dei Comuni di Siderno, Ercole Macrì, e Locri, Anna Sofia, ha aggiunto che «Hubcultura è il partner ideale per lo sviluppo del nostro territorio, e abbiamo già censito più del doppio dei beni presenti nella mappatura della Regione Calabria. Chiediamo la collaborazione di tutti, al fine di ricevere nuove segnalazioni e implementare i nostri database».
Fin qui Blandi.
L’ingegner Totò Crinò, suo braccio destro nel progetto di Hubcultura, è un profondo conoscitore della villa Romana di Palazzi di Casignana, e da diversi anni opera nella diffusione della conoscenza dei beni archeologici.
Quando interviene, Totò Crinò definisce Hubcultura, un «Progetto ambizioso ma che parte dal basso, introducendo un nuovo metodo inclusivo e partecipativo, che permetterà al redigendo piano strategico di agganciarsi ai fondi europei di programmazione territoriale, perché non è più possibile che il Comune che prende maggiori finanziamenti – ha aggiunto – sia quello con più santi in paradiso».
Per il giovane architetto Cozzupoli, che sta materialmente redigendo il piano strategico, Hubcultura «E’ il primo progetto di respiro metropolitano, grazie al quale potremo interfacciarci al resto del mondo come un unico territorio, capace di dare vita a un partenariato tra pubblico e privato. Il piano strategico che stiamo ultimando – ha concluso – consta di tre assi principali e sette priorità» che Cozzupoli ha esposto in dettaglio.
Prima del dibattito coi presenti, è intervenuto anche il sindaco di Palizzi Walter Scerbo, che ha ricordato che «L’idea nasce ad agosto 2016, sulla scorta di un bando del MiBACT che stimola la messa a sistema dei beni culturali. Il primo sindaco a cui mi rivolsi fu quello della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, perché ritenevo che fosse naturale concepire un progetto simile, coinvolgendo tutta l’area metropolitana. La sua amministrazione, però, preferì concepire un progetto limitato al capoluogo e a pochi comuni viciniori, ma noi non ci perdemmo d’animo, coinvolgendo ben 64 comuni contigui della Locride e di parte di Piana, Serre, Catanzarese e Grecanica, raggiungendo e superando il numero minimo di 150.000 abitanti previsto dal bando. Tutti i Comuni coinvolti – ha precisato Scerbo – avranno pari dignità e il Ministero utilizzerà il progetto come road map dei finanziamenti. Oggi – ha concluso con una certa enfasi -abbiamo in mano il futuro della nostra terra».
Fin qui la cronaca dell’incontro odierno, al quale ha partecipato anche la direttrice dei musei di Locri e Monasterace Rossella Agostino.
Domani, invece, è previsto un incontro di coinvolgimento del territorio a Roccella Ionica. Sarà un tavolo tematico su castelli e torri, che avrà luogo alle ore 10 al Convento dei Minimi.