di Redazione (video www.nuovacosenza.com)
«Se la legge della strada prevale sulla legge dello Stato, lo Stato è finito. La maggior parte degli arresti si conclude con la remissione in libertà del reo, per legge, non per colpa del giudice. E questo ha un effetto devastante sulla percezione della giustizia da parte del cittadino, e noi vogliamo evitare che la prossima volta che subisce un reato, invece di rivolgersi alla Giustizia andrà dalle organizzazioni criminali parallele».
Il discorso del comandante provinciale di Cosenza dell’Arma dei Carabinieri, colonnello Fabio Ottaviani, reso durante i festeggiamenti del 203° anniversario di fondazione, è uno schiaffo all’autoreferenzialità del ceto politico nazionale «Che non affronta – ha detto il colonnello Ottaviani – i problemi concreti della gente, con la quale i miei uomini si confrontano tutti i giorni, ma parla di leggi elettorali, numeri, percentuali».
Secondo Ottaviani, «L’attuale impianto legislativo vuole evitare l’arresto anche in molti casi di flagranza di reato, dimenticandosi che quando il cittadino ci chiama vuole una risposta, e la vuole subito, perché se il criminale viene rimesso in libertà, è assai probabile che il giorno dopo andrà a intimidire chi ha denunciato».
Lontano dalla liturgia delle celebrazioni pure e semplici, il colonnello Ottaviani ha inteso condividere con le autorità presenti «Le frustrazioni che insieme ai militari dell’Arma proviamo quotidianamente nonostante il massimo impegno profuso nel territorio, e allora non mi rimane che rivolgere un accorato appello alla politica affinché fornisca gli strumenti legislativi tali da ridare certezze ai cittadini e fiducia nello Stato e nelle istituzioni, specie sul tema della sicurezza».