R. & P.
Caro Alessandro, il giudizio sull’operato di Forza Italia non può dipendere dalla tua, per quanto ingiustificata, esclusione dalla candidatura nell’uninominale, presumibilmente vincente. Si doveva dare e si da a prescindere, fatto salvo il torto patito. Per Cannizzaro e Siclari, eletti nell’uninominale di Camera e Senato in provincia di Reggio Calabria, i voti hanno messo il turbo e sopra si sono accomodati Occhiuto e Santelli che avevano programmato la loro elezione nel proporzionale. Come dice il proverbio latino, “Male secur agit aeger, medicum qui eredem facit”, “Sbaglia l’ammalato che nomina il medico suo erede” : hai affidato tutto alla dirigenza cosentina (di Reggio Calabria), rinunciando ad ogni autonoma e concreta iniziativa per strutturare il partito. Hai promosso “adunate” per segnalare la sostanza ( il consenso) utile a pretendere la candidatura e per rappresentare il tuo “allineamento” ai vertici, attento, peró, a non rischiare neanche un buffetto da quella parte le tante volte che ci siamo lamentati per il disegno precostituito che sopportava solo chi abbassava la testa e non chi richiedeva semplicemente, senza mai ottenerlo, un confronto. Il partito, nonostante la teatralitá, era e rimaneva smunto. Non sei stato messo in corsa nemmeno per gli spazi nel proporzionale : non potendo fare rilievi di carattere politico o negare la tua disponibilitá sul piano organizzativo, ti avranno bocciato, che ne so, perché la sera vai a letto troppo tardi oppure perché leggi troppo fumetti … Non hai avuto la determinazione necessaria e non hai compreso che nell’azione di partito sarebbero stati piú utili i buoni vicini di casa ( … ) che non i fratelli (?) lontani. É andata cosí, ma l’analisi reale del voto non puó proprio sfuggire a chi la sa fare e a chi la fa con onestá : c’é un voto differente per provincia, e il voto calabrese é superiore a quello del resto del paese, ma né qui né complessivamente, permette di essere soddisfatti.
Franco Crinò