Come cittadini europei non possiamo non reagire con fermezza e condannare l’atroce delitto del giovane studioso Giulio Regeni, ucciso dal regime dittatoriale dell’Egitto di Al-Sisi. Valoroso studioso, tra i più brillanti di Cambridge, subito si era appassionato al desiderio di conoscere e capire una realtà:quella oppressa dalla dittatura del generale che si è impossessato del potere in Egitto soffocando il desiderio di libertà ed emancipazione del mondo del lavoro e della popolazione di quel paese.
Forte della sua cultura scientifica, fondata su solide convinzioni Gramsciane, ha incominciato a leggere l’involuzione di quella realtà, con l’obiettivo di far conoscere e di comunicare al mondo la fotografia di un processo neoliberista che avanza cancellando diritti e speranze.
Come italiani, non possiamo non reagire di fronte a tanta efferatezza contro un nostro giovane, vittima perché amante della libertà e animato da principi di giustizia e da valori di sana umanità.
Non possiamo,come cittadini che aspirano ad un mondo senza dittature di qualsiasi colore, condannare soltanto l’omicidio perpetrato con l’uso della tortura; non ci possiamo accontentare di sdegnose prese di posizioni da parte del Governo italiano e della stessa Presidenza della nostra Repubblica, importanti e apprezzabili. Ma, come cittadini italiani, vogliamo l’accertamento della verità su quanto accaduto perchè ogni gesto di violenza e ogni dolore inflitto al giovane Giulio dobbiamo considerarlo perpetrato ai danni dell’umanità, in generale, e del popolo italiano, in particolare.
Il Governo italiano non può continuare ad avere rapporti commerciali e politici se non si chiarisce questo assurdo omicidio e se non si garantiscono alla giustizia i responsabili materiali e morali, fossero anche pezzi importanti del regime dittatoriale.
Morire per le proprie idee, che sono quelle che la maggioranza degli italiani condivide e tutela, non può essere derubricato in semplice delitto. Tortura, violenza e morte non trovano giustificazione alcuna, tantomeno in questo caso, semmai aggravato dalla specchiata figura del giovane martire.
Facciamo appello, pertanto, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri affinché sia pretesa non solo giustizia per il nostro connazionale, ma sia rivista anche ogni relazione tra i due paesi sino a quando la libertà ed i valori di giustizia sociale non vengano ripristinati in Egitto. L’Italia non può avere rapporti con un governo di dittatori.
Fattore Comune, pertanto, decide di inoltrare e di diffondere il presente comunicato al Presidente Mattarella e al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Infine, si chiede al Presidente del Consiglio Comunale di Siderno, prof.re Paolo Fragomeni, la convocazione di un Consiglio Comunale Straordinario per esprimere sdegno ed aperta protesta di fronte ingiustificati ed efferati omicidi.
FATTORE COMUNE –SIDERNO (R.C.)