di Antonio Baldari
Secondo un antico adagio “Ad agosto moglie mia non ti conosco”, ma, per par condicio, mettiamoci pure il marito e chiudiamola qui; ad ogni buon conto, prescindendo da una mera questione di genere, ciò che non si conosce più da ieri, inizio dell’ottavo mese dell’anno, è il cosiddetto “Reddito di Cittadinanza”, posto che l’INPS ha nei giorni scorsi inviato un sms, destinato a 169mila famiglie italiane (poco più di diecimila nella sola Calabria, ndr), recante il seguente testo: “Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa di presa in carico dei Servizi sociali”.
E quindi, a seguito di un preciso provvedimento del Governo centrale romano, la tanto, discussa, misura, negli anni scorsi emanata a favore dei nuclei familiari più bisognosi, viene posta in stand by – essendo comunque mantenuta per coloro i quali ancora ne hanno diritto avendo determinati requisiti – anche e soprattutto perché si darà spazio nei prossimi mesi ad altre e, si spera!, più efficaci misure che consentano di condurre gli Italiani a ciò che più d’ogni altra cosa conta maggiormente: il lavoro.
Ed invero si sono accesi i più arroventati commenti, manco a dirlo! dalle varie partigianerie politiche in questi giorni oltremodo difficili in cui si è stati letteralmente arrostiti da Cerbero prima e da Caronte dopo; c’è stato chi da un lato difendeva, ed ancora difende, questo provvedimento a vantaggio di coloro che presentano delle chiare difficoltà economico-sociali, mentre dall’altro c’è chi sosteneva, ed ancora sostiene, la bontà di riorganizzare il delicato ambito degli “ammortizzatori sociali”: di certo il freddo invio di un semplice “messaggino” ha fatto storcere il muso a più di qualcuno in considerazione del fatto che si sarebbe potuto essere più sensibili, mettiamola così, rispetto a questa, drastica, decisione.
Che ha indubbiamente provocato l’amaro in bocca, e si può essere d’accordo, ma ciò che sorprende in tutto ciò è che ancora una volta si è notato come la stessa arrabbiatura per l’avvenuta sospensione non la si assicura nel momento in cui si parla e/o si pretende il lavoro perché è quella, e soltanto quella!, la chiave che può aprire tutte le porte: con questo non si può e non si vuol far credere che la sopracitata forma di assistenza, del Reddito di Cittadinanza, non sia idonea, assolutamente no, purché non si debordi nell’assistenzialismo, di cui gli Italiani vengono molto spesso accusati di voler fare largo uso. Ma tant’è!
La panacea di tutti i mali è e rimane solo ed esclusivamente il lavoro, o occupazione stabile che dir si voglia, anche e soprattutto per le “giovani generazioni”, termine di cui si abusa abbondantemente al punto da non essere più “giovani” coloro i quali, poi, arrivano a lavorare essendo, a quel punto, irrevocabilmente prossimi alla pensione.