di Alessandra Cavallo*
LOCRI – Si riflette ancora sulla delicata tematica della legalità al Liceo Mazzini di Locri, con due ospiti illustri: il Procuratore Nicola Gratteri e il giornalista e docente universitario Antonio Nicaso, durante un incontro tenutosi lo scorso 11 Maggio tramite piattaforma virtuale Google Meet.
I lavori sono stati avviati dal Dirigente Scolastico Francesco Sacco, che ha dato il benvenuto ai due ospiti introducendo l’argomento dell’incontro “Crisi, pandemie e mafie: oggi come ieri”. L’incontro ha voluto rappresentare un momento di riflessione sull’argomento, oltre che un’occasione per presentare il libro “Ossigeno illegale” (Nicaso-Gratteri 2020) e sensibilizzare i giovani su una problematica che riguarda tutti, ma la Calabria in particolare: il fenomeno mafioso.
Dopo una breve presentazione, il Procuratore Gratteri è intervenuto illustrando lo scenario attuale e sottolineando quanto e come la mafia riesca ad approfittare delle difficoltà economiche della gente comune e di momenti di crisi particolari, come quello provocato dalla pandemia Covid-19. Ha, inoltre, sottolineato l’importanza degli archivi di Stato, da lui definiti “miniere” per effettuare delle ricerche sulla storia della criminalità organizzata. Relativamente alla situazione di crisi che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, sorge una domanda spontanea: come hanno fatto le attività economiche svantaggiate? Che ruolo ha avuto la mafia in tutto questo? Come si è approfittata della situazione? È chiaro, purtroppo, che la mafia ha tratto molto vantaggio dall’attuale pandemia, e non solo dalle nostre parti.
“C’è da dire ” – ha aggiunto Nicaso – “che le mafie non esistono solo al Sud. Sono nate perché hanno goduto di determinati comportamenti che ne hanno quasi ‘legittimato il potere’ trovando anche al Nord territori propizi. Le mafie hanno l’obiettivo di infiltrarsi, di ottenere un consenso sociale: trasformare le crisi in opportunità. Difatti, nel libro “Ossigeno legale”, si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare le autorità a intervenire”. È seguito un partecipato dibattitto che ha registrato numerosi interventi da parte degli studenti del Mazzini, che si sono dimostrati curiosi e maturi nell’affrontare l’argomento.
Tra le questioni sollevate c’è stata quella relativa all’importanza dell’ambiente in cui un individuo si trova a crescere, il contesto socio-culturale. A questo proposito, il Procuratore Gratteri è intervenuto ricordando agli studenti quanto sia importante l’esempio della famiglia: “C’è chi avuto la fortuna di avere dei genitori onesti, chi purtroppo non l’ha avuta. Gli insegnanti dovrebbero essere un secondo modello a cui fare riferimento”.
Altri interventi si sono focalizzati sull’origine dell’impegno del Dottor Gratteri nella lotta contro la mafia e il Procuratore ha dichiarato che l’idea di combatterla è stato sempre un suo obiettivo, un’esigenza che ha avvertito già da piccolo dal momento che, quando frequentava la scuola, non vedeva dei bei comportamenti da parte di quelli che definiamo ‘ndranghetisti. Sono state tante le curiosità degli studenti e altrettanti gli aneddoti e le esperienze condivisi con loro dagli autori di “Ossigeno illegale”.
Si è riflettuto, infine, su cosa servirebbe per combattere la mafia: in primis la volontà politica, ma un ruolo significativo spetta sicuramente ai giovani. Un contributo fondamentale verrebbe garantito dalla loro partecipazione attiva ala vita della loro comunità: tenersi informati, leggere e comportarsi da cittadini onesti perché “Lo studio e i sacrifici rendono liberi”.
Non è detto, inoltre, che i figli dei mafiosi non possano intraprendere una strada diversa. Testimonianza è che molti, per paura di vivere una vita come quella dei loro predecessori, si sono impegnati per costruire un futuro diverso, perché è così che dovrebbe essere. La nostra fortuna è la capacità di decidere.
*: III AES LICEI MAZZINI DI LOCRI