DAL COMITATO PRO RASPA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L’ENNESIMA CONTROREPLICA AL SINDACO DIMISSIONARIO LANZETTA
Ci son volute le 7 proverbiali camice ma, alla fine, il Sindaco riuscì a realizzare. E’ evidente che se la Dott.ssa Raspa avesse voluto percorrere altre strade (l’astensione) o declinare la responsabilità della scelta, bastava non rientrare dall’intervento medico effettuato su chiamata di un paziente in difficoltà, proprio nel corso della seduta di giunta. O inventarsi un’altra urgenza. Chi avrebbe mai potuto eccepire o malignare. Un medico ha l’obbligo di lasciare qualunque cosa per portare soccorso. Diversamente rischia anche sotto il profilo penale.
Invece il NO della Dott.ssa Assessore RASPA era, resta e continua ad essere un chiaro, evidente e puntuale DISSENSO POLITICO.
Così espresso:
1) bisogna che il Sindaco la smetta definitivamente di affrontare le cose serie con la sprovvedutezza, l’approssimazione, la confusione e la contorsione fin qui applicata con scientifica pervicacia e cervellotica costanza;
2) bisogna che la si smetta con le scenografie e si badi alla sostanza e, soprattutto, a ricostruire un rapporto minimamente civile con la stragrande parte sana della comunità;
3) è ora di risolvere – per quel che è possibile – qualche problema in più e fare qualche inutile proclama in meno;
4) è necessario che le decisioni siano il prodotto di meditate, ragionate e sostanziate valutazioni e che gli atti conseguenti siano prodotti con tutti gli annessi e connessi necessari. Ovvero, come Dio ed il buon senso comandano. A cominciare dalle costituzioni di parte civile in processi e/o in controversie e contenziosi;
5) basta con le incoscienti cadute dal pero, il lamento elavato a strategia politica ed amministrativa, le marziane discese inconsapevoli (ben note erano le drammatiche condizioni economiche, sociali e civili del Comune – ed ancorpiù dell’intera Nazione – sia a chi si è candidato due anni fa ed ancorpiù a chi guida l’Ente da 7 anni !).
Un dissenso, quindi, che nulla aveva, ha ed avrà mai a che vedere con le elucubrazioni (dicesi “pippe”) mentali con i quali il Sindaco, importunando tutte le Istituzioni costituite, ha (nell’ordine):
– elaborato e scritto una lettera di dimissioni completamente fuori dalla realtà e lesiva dell’onorabilità di una persona ed una professionista (certo non perfetta) ma, di specchiata onestà morale, intellettuale e civile, nonché di etica inattaccabile;
– inscenato una ridicola pantomima di consegna delle stesse dimissioni, con tanto di accompagnamento al seguito di onorati rappresentanti delle forze dell’ordine (verso i quali conserviamo il massimo rispetto e riconoscenza, seppur spiaciuti per la ferita al loro decoro, encomiabilmente sopportata);
– inondato il pianeta di giornaliere infantili dichiarazioni, pretestuosamente scioccanti ed assolutamente estranee – fatti fermi ed inossidabili i “principi” – alla sostanza delle diverse posizioni e sensibilità.
Ai dissensi politici -per regola – non si risponde brandendo la clava delle dimissioni per dispetto. Ci si siede ad un tavolo, ci si ascolta, si discute e si adottano le decisioni più consone e nell’interesse della comunità.
Questa è la POLITICA. Questo è AMMINISTRARE. Questo è il RISPETTO dovuto agli altri.
Se la Dott.ssa Lanzetta non se la sente di portare il peso di questa responsabilità, di questa “fatica” che è il confronto e l’interlocuzione libera, siamo tutti qui pronti ad aiutarla. Facendole ritrovare l’equilibrio delle sue riconosciute qualità che la caratterizzano nello spendersi illimitato e senza conservazione di forze fisiche.
Se invece non ha più voglia di condividere il percorso con gente seria e pensante, allora perseveri nelle dimissioni. Ne trarremo la conclusione che non è all’altezza del compito immane di guidare e rappresentare umilmente la propria comunità.
Ma, non attribuisca ad “altri” e ad “altro” – adombrando chssà quali risvolti inconfessabili e starnazzando di improponibili complotti e miserie simili – il motivo del suo conveniente desistere.
Gli amici della Dott.ssa Clelia Raspa.