di Isidoro Napoli*
Il 7/Agosto tutti gli Amministratori, Consiglieri Comunali, Sindaci, Assessori, della Provincia di Reggio Calabria sono chiamati a recarsi a Reggio Calabria nel l’unico seggio elettorale disponibile, per eleggere, per la prima volta, il Consiglio Metropolitano, Organo istituzionale della Città Metropolitana.
Non si conoscono nel dettaglio le competenze ed i poteri che questo organo avrà nel concreto. Ciò che si sa è che andrà ad affiancare il Sindaco Metropolitano. Quest’ultimo eletto, per diritto divino, da una sparuta minoranza di Cittadini della Città Capoluogo, così come indica la Legge Del Rio sul riassetto degli Enti Locali.
L’evento, che comunque lo si voglia interpretare, porterà alla nascita di un Nuovo Ente Locale in sostituzione dell’ Ente Provinciale, sta transitando in assenza di due attori che invece avrebbero dovuto essere gli attori principali di questa pantomima della Democrazia : i Cittadini e la Politica.
Nulla di nuovo, dirà qualcuno, di questi tempi nei quali i Cittadini elettori vengono risospinti ad allontanarsi dalla Politica. La riforma Costituzionale collegata alla riforma della legge elettorale, voluta dagli occupanti di Palazzo Chigi, mira difatti a sancirà definitiva delega in bianco all’uomo del destino ( Renzi?,Grillo?) che guiderà il Paese da “caro leader” di Coreana memoria.
Sta di fatto che per eleggere questo organismo istituzionale di secondo livello in Provincia di Reggio Calabria il 7/ agosto dunque, gli eletti dei Comuni potranno, se si recheranno a Reggio Calabria, votare.
Per ché cosa?
Sicuramente due temi saranno al centro dell’azione della futura nuova istituzione: Ambiente e Mobilità e Trasporti
I Partiti Politici tradizionali (in questo territorio il M5S non è presente?) PD in testa, hanno scatenato una corsa alle “candidature” ma hanno brillato per assenza totale di iniziativa politica preparatoria di una competizione che, nel bene e nel male, assegnerà a qualcuno il compito di amministrare pezzi di servizi e scelte politiche che avranno ricadute importanti sulle Comunità locali.
Si pensi al PTCP ( Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), strumento Urbanistico sovraordinato a quello dei Comuni insieme al QTR (Quadro Territoriale Regionale) che si trova ancora in fase di progettazione preliminare, assumerà decisioni ed indirizzi vitali per i nostri territori devastati dalla speculazione edilizia, in merito alla difesa di quel che resta dell’ambiente.
Oppure al piano per la mobilità ed i trasporti in un territorio come il nostro gravato da secolari problemi ma anche da incredibili risorse, come la linea ferroviaria Reggio-Taranto, sulla quale FTR, con la complicità del governo Regionale Calabrese, sta puntando ad un ulteriore ridimensionamento.
Un solo dato. I nostri partner Europei, tra i criteri utilizzati per identificare le “Aree vaste”(le città metropolitane) hanno individuato quello secondo il quale il 15% dei Cittadini dell’hinterland si spostano ogni mattina per raggiungere il capoluogo, in massima parte per ragioni di lavoro.
Non mi pare ci sia bisogno di chiarire che, ove ci fosse il lavoro, per i 20.000 abitanti della Locride
( tanto è il 15%) e per altrettanti nell’area della tirrenica, sarebbe una impresa non di poco conto con le attuali infrastrutture di mobilità e di trasporto, raggiungere il capoluogo.
Ho solo accennato ad alcuni dei temi che avrebbero dovuto essere al centro del dibattito politico della nostra classe dirigente e che invece è stato, accuratamente eluso.
In questo scenario poco encomiabile può rappresentare un inversione di tendenza ciò che è stato messo in campo dai Sindaci e dagli Amministratori dell’Unione dei Comuni della Valle del Torbido.
Uniti, intanto, sulla strenua difesa e sulla richiesta di potenziamento della linea ferroviaria ionica, essendo parte di un più vasto movimento di Associazioni e Cittadini che chiedono una inversione delle politiche sin qui perseguite dal governo regionale, con la richiesta di un cambio radicale della strategia sulla mobilità e sui trasporti che privilegi la mobilità collettiva e su ferro invece che quella individuale su gomma. Quest’ultima più inquinante, meno efficiente, più pericolosa, più costosa in termini economici ed umani. La 106 è definita la strada della morte non per il capriccio di qualcuno ma perché oltre alla cronica inadeguatezza è sottoposta ad una pesante prova a causa del traffico di mezzi privati, automobili e pullman, che, paradossalmente in epoca in cui le tematiche ambientaliste stanno prevalendo nella civile Europa, da noi, come se fossimo fuori dal Continente Europeo, i governanti regionali continuano a privilegiare.
Su un altro importante tema collegato alla nascita del nuovo Ente, gli Amministratori della Unione della Valle del Torbido, hanno avviato, da mesi, un importante dialogo, che si sta traducendo in concreto progetto, con i Comuni della Locride. Primi fra tutti i Comuni di Siderno, Locri e Roccella.
I Contratti integrati di costa e di fiumara, nuovi strumenti urbanistici previsti dalla recente riforma regionale sulla materia urbanistica che rappresentano una interessante novità, nella pianificazione territoriale regionale. Il progetto, primo in ambito regionale, creerebbe le giuste premesse perché il territorio nel suo insieme, con un unico linguaggio, su temi decisivi, quali quelli legati alla programmazione territoriale, si presenti all’appuntamento con il nuovo Ente Locale, Città Metropolitana, forte di strumenti strategici condivisi.
Questo lo spirito che ha guidato i Sindaci della Valle del Torbido nella ricerca di composizione di una lista che avesse lo scopo di provare a rappresentare il territorio in questa difficile e, per molti versi ambigua, partita. Consapevoli che la cristallizzazione degli schieramenti è, al momento e nella situazione data, incompatibile con un organismo di secondo livello quale è il nuovo Ente Metropolitano. Dove maggioranze e minoranze saranno più che mai fluide e saranno i temi e le proposte di soluzione a determinare di volta in volta gli schieramenti. In merito a ciò risulta incomprensibile il comportamento del Sindaco Metropolitano (figura già per diritto divino determinata) che dovrebbe essere il rappresentante di tutti i Cittadini della ex Provincia, il quale addirittura si fa esso stesso presentatore di una delle liste in competizione, destinando già, ai candidati ed eventuali eletti nel futuro consiglio, appartenenti ad altre liste, il ruolo di oppositori.
O con me o contro di me!
Il motto del burattino capo, che si trasferisce ai burattini e vassalli di provincia.
E che Dio ci aiuti.
*: assessore all’Urbanistica e Unione dei Comuni di Marina di Gioiosa Ionica
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