di Ilario Balì
CAULONIA – Il Consiglio comunale di Caulonia ha approvato con i soli voti della maggioranza il consuntivo 2015 e il bilancio di previsione con vista 2018. Il dato rivela un rosso di circa 337 mila euro. Ma quella del sindaco Ninni Riccio, più che una relazione sull’esercizio finanziario, è sembrata una relazione di fine mandato, a un anno dalla scadenza naturale. «In 4 anni – ha analizzato il primo cittadino – abbiamo fatto tanto nonostante tagli per 1 milione di euro». Non è mancata poi da parte di Riccio un pò di autocritica passando in rassegna le opere pubbliche ultimate sotto la sua gestione: «Per quelle che non siamo riuscite a completare – ha sottolineato – ci assumiamo le nostre responsabilità».
E se il consigliere di minoranza Domenico Campisi auspicava un maggior coinvolgimento della popolazione e dell’opposizione nelle dinamiche di approccio al bilancio, più severa è stata l’analisi di Attilio Tucci. «I Comuni vanno gestiti con saggezza e non con allegria. E’ anomalo – ha incalzato l’ex assessore provinciale – discutere insieme di consuntivo e preventivo. È l’ultimo bilancio di questa amministrazione e mi sarei aspettato un taglio diverso». Quindi una frecciata, neanche tanto velata, al Partito Democratico: «Chi si sente forza politica organizzata prenda in mano la situazione, senza lasciarsi andare a un utilizzo sfrenato della macchina comunale per ambizioni personali».
Tra le opere pubbliche date per ultimate dall’Amministrazione cauloniese anche la pista ciclabile Caulonia-Roccella, sebbene la realtà racconti altro (leggi qui). «E’ un’opera che rappresenta l’ennesima incompiuta di questo paese – ha tuonato ancora Tucci – manca un chilometro e mezzo di tracciato». Secca la replica dell’assessore ai lavori pubblici Antonio Cavallo: «Sul percorso cauloniese si è speso qualcosa in meno per scelta – ha precisato – puntiamo a ultimare il percorso con i ribassi dei Pisl».
Capitolo bilancio di previsione. Il sindaco ha posto l’accento sulle tariffe della Sorical, apparse in aumento, contestandone le fatture. Stavolta però l’allarme è lanciato direttamente dalla responsabile dell’area economico-finanziaria: «Perchè chi ha usufruito dell’acqua non la deve pagare?». E poi ancora: «In questo paese chi ha maggiore disponibilità economica non paga le tasse».
La ricetta della minoranza si chiama patto fiscale «Ma dobbiamo meritarcelo – ha ribadito Domenico Campisi – e oggi non ci sono i presupposti». Intanto entro luglio è previsto il riequilibrio di bilancio, altrimenti si dovrà ricorrere a una manovra aggiuntiva.