di Gianluca Albanese
SIDERNO – “Non si affittano case ai meridionali”. A meno che, aggiungiamo noi, non abbiamo un contratto di lavoro a tempo indeterminato. No, non è una delle tante storie degli anni del boom economico, quando la forza lavoro delle grandi fabbriche del nord era composta in larghissima parte da immigrati partiti dal meridione. È quanto accade oggi, nell’anno del Signore 2023, a Carmagnola, nel Torinese.
Il calvario di una coppia di ventenni inizia da meno di un anno. Si conoscono al ristorante dove lavorano insieme. Lui un sidernese cresciuto in una famiglia di sani principi, reduce da un anno di ferma prefissata nella Marina Militare dopo aver lasciato l’università per ragioni logistiche; lei piemontese abituata a rimboccarsi le maniche e a lavorare in locali, bar o panetterie. Purché si lavori. Amore e passione, a quell’età, sono più forti dei turni pesanti di lavoro e così a breve saranno in tre. Sembra una storia a lieto fine, ma è proprio quello che manca. Ospitati a casa della madre di lei, cercano una casa in vista dell’imminente lieto evento, una figlia in arrivo che hanno voluto così fortemente anche quando qualcuno suggeriva quanto fosse più conveniente l’interruzione di gravidanza. Lui trova lavoro in una industria che si occupa della rigenerazione di motori. “Busta paga, documenti e codice fiscale” tutto in regola. Come nella canzone “Rosa” di Brunori sas. Un salario più che dignitoso ma il contratto è a tempo determinato, con ottime prospettive di rinnovo.
Nel tempo libero vanno in giro a cercare casa, lei con un pancione di oltre otto mesi. Bussano ovunque: privati, agenzie di tutti i tipi, ma la risposta è sempre la stessa: “niente contratto di affitto a chi non ha un lavoro a tempo indeterminato”. A nulla valgono le rassicurazioni dei due giovani sulla capacità di pagare qualche mese di caparra. Qualcuno addirittura dice loro espressamente che, visto che lui è meridionale, la diffidenza è più che motivata. Altri ipotizzano la possibilità che se qualche congiunto fa da garante, allora si può schiudere l’eventualità di stipulare il contratto di affitto. Ma per una famiglia monoreddito col padre operaio è praticamente impossibile. La storia commuove in tanti a Siderno. Il datore di lavoro del padre del giovane si offre di fare da garante, ma per i proprietari di appartamenti a Carmagnola non va bene.
Loro non si arrendono e pensano al futuro della bimba che sta per nascere. La futura madre, soprattutto, sa che se rimarranno a Carmagnola potranno contare su una rete di strutture, contatti e welfare familiare (oltre che istituzionale) tale da indurli a non prendere in considerazione l’ipotesi di trasferirsi altrove e di affrontare spostamenti non sempre agevoli, vista la rete di trasporto pubblico deficitaria. E allora, pur di non cedere alla disperazione (che in certi momenti sembra prendere il sopravvento) continuano a cercare un appartamento in affitto da pagare regolarmente e trasformare nel loro nido d’amore.
Un lusso, a quanto pare. Nell’Italia del 2023.