di Redazione
SIDERNO – Crescono le adesioni alle iniziative dei lavoratori di Call & Call a rischio licenziamento, anche e soprattutto in vista dell’assemblea che avrà luogo questo pomeriggio alle 18 nell’aula consiliare del palazzo municipale di Locri.
Ieri sera, a margine della festa della Rinascita Comunista, abbiamo registrato l’adesione della dirigente provinciale del Pd Giusy Massara, che ha preannunciato il sostegno del suo partito e la presenza del capogruppo in consiglio regionale Sebi Romeo all’assemblea di oggi.
Anche il Pci, con i suoi vertici locali e regionali, ha mostrato sensibilità e vicinanza ai lavoratori in lotta, affidando a una nota del segretario regionale Lorenzo Fascì il proprio pensiero.
«Che brutto momento – esordisce Fascì – stanno vivendo i lavoratori e le lavoratrici del call center “call&call” della Locride. Alle porte – già preannunciate – ci sono cento e oltre licenziamenti. Licenziamenti, peraltro decisi dà una azienda che per radicarsi in questo territorio del Mezzogiorno ha ottenuto importanti ed ingenti risorse pubbliche. Purtroppo è una scena che dalle nostre parti abbiamo già visto: imprenditori che vengono ad investire nel nostro sud, sembrano tanti Messia ma in realtà vengono, incassano i soldi pubblici e scappano! (È già un fatto noto che l’azienda localizzera’ altrove le attività). Certo il Ministero, come ha riferito questa sera una lavoratrice, sta tentando una mediazione, assistiamo ad un silenzio davvero preoccupante da parte dei Sindaci del territorio, a partire dal Sindaco di Locri che poco tempo fa addirittura ha dato la cittadinanza onoraria all’amministratore di quella società. Intanto, sarebbe questo un gesto opportuno e necessario, togliere quella cittadinanza Tempestivamente all'”onorato” cittadini che sta formando i licenziamenti. Intanto diciamo che quella cittadinanza non la merita chi agisce contro i lavoratori!
E poi, perché insieme agli altri “primi cittadini” della Locride non fanno una trincea a difesa di lavoratori ed a difesa del lavoro? Anche questo sarebbe un gesto opportuno e significativo. È la città Metropolitana? Dov’è? Noi pubblicamente chiamiamo le istituzioni territoriali all’appello.
Detto questo sarebbe anche opportuno che il Ministero, oltre a tentare mediazioni pur giuste, promuovesse una azione per ottenere i soldi versati a quella azienda, visto che li aveva erogati per favorire il lavoro.
Noi, nel solco della nostra storia siamo accanto ai lavoratori in lotta, li sosteniamo e faremo ogni azione politica per evitare ragione di personale ingiustificabili. In una terra dove ci sono pochissime aziende non possiamo permetterci licenziamenti. C’è non ostacolano la deriva del lavoro non riusciremo mai a fa risorgere la nostra terra. No. Noi non ci stiamo difendiamo il giusto diritto al lavoro ed al lavoro nel nostro territorio.
Solidarietà ai lavoratori – conclude Fascì – ed alle lavoratrici in lotta ed alle loro famiglie».