R. & P.
Siderno, 6 novembre 2020 – “E’ una decisione grave l’aver dichiarato la
Calabria zona rossa: una decisione presa non in riferimento al numero
dei contagi, contenuti anche se in progressione, ma alla fragilità del
sistema sanitario, alle sue condizioni ambientali e di personale. Una
decisione che va però a penalizzare ulteriormente la nostra regione ed i
nostri cittadini, già provati dalla pesante crisi in atto. Siamo
passati da regione sostanzialmente risparmiata dall’epidemia, a contagi
zero prima della riapertura estiva, a “sorvegliata speciale”, con strade
vuote, negozi chiusi e mobilità limitata. Una serie di provvedimenti
che ci riporteranno indietro nel tempo, infliggendo un colpo mortale al
tessuto sociale ed economico del nostro territorio” – Così Mariateresa
Fragomeni, candidata Sindaco a Siderno, commentando la notizia
dell’inserimento della Calabria tra le zone rosse – “Senza voler
minimamente sottovalutare la crisi sanitaria in atto e la gravità di
questa seconda ondata (che ha colpito tutta l’Italia), ritengo
indispensabile sottolineare quanto la chiusura della nostra regione sia
una misura insostenibile per le piccole e medie imprese che operano sul
territorio e che, anche in tempi pre-crisi, operavano con tutta una
serie di handicap logistici e strutturali.
Sono altre le soluzioni da
adottare. Lo stiamo predicando da anni ormai. Se il problema è
sostanzialmente quello della fragilità del nostro sistema sanitario, è
su questo che bisogna agire, per potenziarlo e portarlo ad uno standard
in linea con il livello nazionale, senza se e senza ma. Bisogna
smetterla di nascondersi dietro l’ipocrisia dei numeri ed abbandonare la
visione ragionieristica di questi anni. Una visione, oltretutto,
palesemente fallimentare, dal momento che i continui tagli lineari
operati in questi anni hanno solo ridotto l’offerta sanitaria globale,
senza riuscire a generare alcun risparmio di spesa, anzi, si è
verificato l’esatto contrario. Il commissariamento della Sanità, in
Calabria, rappresenta uno dei più grossi fallimenti politici degli
ultimi cinquant’anni. Il nostro sistema sanitario è inadeguato, oggi, esattamente come prima della pandemia, ed oggi,
esattamente come prima del Covid, questa inadeguatezza, genera ancora
più costi, sia economici che sociali. I calabresi non possono continuare
a pagare il prezzo degli errori degli anni passati e di un totale
fallimento del commissariamento della sanità. Quello alla salute è prima
di tutto un diritto, che spetta a tutti i cittadini in modo uguale, non
può essere graduato in base al luogo di residenza. È necessario
utilizzare il MES per investimenti pubblici sulla sanità ed al contempo
tornare ad un modello di sistema (e di finanziamento) nazionale, non più
regionale. Infine, nel breve periodo, per evitare l’acuirsi di tensioni
sociali già, peraltro, alte, tra i nostri concittadini, è opportuno un
monitoraggio ed una revisione dello status della regione, da attuarsi
già tra sette giorni, in modo da “derubricare” il livello da rosso ad
arancione o giallo ed inoltre, misura non meno importante, è necessario
che i ‘ristori’ arrivino subito, senza ritardi, così da non mettere
ulteriormente a rischio il sistema Calabria” – ha concluso la Fragomeni.