di Adelina B. Scorda
BOVALINO – A quasi cinque mesi dall’inizio della concertazione in pubblica assise, il piano di riequilibrio finanziario pluriennale relativo al debito finanziario pendente sul comune di Bovalino, al fine di accedere al fondo di rotazione anti dissesto è stato approvato. Una maggioranza compatta ha appoggiato il piano esposto con l’ausilio del ufficio di ragioneria da Masino Mittiga, piano che il gruppo d’opposizione con altrettanto spirito unitario ha deciso di non votare ricorrendo all’astensione dal voto.
Un documento redatto e sottoscritto da tutti e sei i consiglieri di minoranza ad esclusione di Domenico Savica, assente durante la seduta consiliare, ha chiarito le motivazioni che hanno portato i consiglieri a esprimersi in questa direzione. ‹‹La massa debitoria di €. 3.211.311,58 ( corrispondente al quadro complessivo della situazione debitoria fornitoci dopo mesi di sollecitazione) quantificata dai responsabili delle unità operative, lascia l’amaro in bocca, perché in tre anni di gestione questa somma sarebbe potuta diminuire notevolmente tanto da rendere possibile il ricorso alla procedura prevista dagli artt. 193 e 194 del TUEL ( testo unico)››, dichiarano i consiglieri di minoranza. Ci sarebbe poi da considerare nell’accertamento finanziario il debito proveniente dalla ex Casmez che ammonterebbe a 3 milioni di euro verso i quali il comune ha intenzione di verificare la possibilità di procedere per la prescrizione, possibilità non del tutto remota ma che se dovesse malauguratamente andare in fumo provocherebbe un significativo aumento della cifra appena citata andando, dunque, a sommarsi alla situazione debitoria attualmente calcolata. ‹‹Il contributo fattivo dato all’opposizione dai tre ex amministratori che oggi siedono negli scranni della minoranza e sono firmatari del presente documento, è sintomatico della situazione politica che ha caratterizzato fino ad oggi l’operato del sindaco Mittiga: assenza di democrazia nelle scelte gestionali e visione anacronistica dell’amministrazione dell’ente comunale. Non vogliamo ostacolarvi nella scelta di adottare un piano di riequilibrio per l’accesso al fondo di rotazione anti dissesto. Tuttavia, stante il giudizio critico sul vostro operato sin qui delineato, ci asteniamo dal votarlo››. Ma le due ore e trenta di consiglio sono state connotate da un altro importante punto di concertazione inserito a seguito di quanto accaduto al sindaco Mittiga. La seduta consiliare si è, infatti, aperta con una serie di interventi che hanno ricordato, esaminato e sviscerato, nel tentativo di chiarire equivoci e malintesi scaturiti da dichiarazioni ufficiali e ufficiose, le vicende susseguitesi attorno all’atto intimidatorio ai danni di Mittiga. A prendere per primo la parola, col senno di poi si comprende chiaramente il perché, il neo consigliere d’opposizione Domenico Vadalà che con proverbiale sicurezza non ha voluto esimersi dal porre, non solo la sua personale solidarietà e vicinanza al sindaco Mittiga e a quanti nelle sue stesse condizioni si sono trovati vittime di atti simili, ma soprattutto nell’esprimere la personale amarezza per le «vergognose speculazioni e il tentativo vigliacco di coinvolgere la mia famiglia nella immediatezza dell’evento delittuoso. Mi indigna – ha dichiarato Vadalà- che qualcuno abbia potuto pensare che la dialettica politica-amministrativa possa sfociare in atti cosi gravi e mi indigna ancor di più che questi fatti siano stati imputati a uno dei miei figli. Purtroppo però, – ha concluso il consigliere – lo stato emotivo in cui mi trovo non mi consente di partecipare con al serenità che conviene a questa concertazione, pertanto abbandono l’adunanza». Stato che senza ombra di dubbio caratterizzava gran parte dei consiglieri presenti e questa è sicuramente la motivazione che ha spinto l’assessore Ientile a proporre, con l’approvazione del consiglio, il rinvio della seduta. Richiesta avanzata proprio per permettere a Vadalà di essere presente per al votazione sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio e il ricorso alla procedura di riequilibrio. Proposta rigettata con forza da tutto il gruppo d’opposizione e che per qualche breve istante ha portato scompiglio nell’aula consiliare. Si è proceduto, quindi senza ripensamenti, alla votazione dei restanti punti posti all’ordine del giorno approvati tutti anche con la collaborazione della minoranza.