di Adelina B. Scorda
BOVALINO – Mettere mano all’intera macchina amministrativa non è un compito semplice ed è ormai chiaro, dopo uno scioglimento per condizionamento esterno e il cambio di commissione, che Bovalino non sia terreno fertile. Il nuovo approccio della triade commissariale però, sembra dimostrare che il nucleo del problema sta in chi è chiamato, eletto democraticamente o inviato dal Ministero dell’Interno alla gestione del comune. E in un incontro, il primo ufficiale, voluto dalla commissione prefettizia (composta dal viceprefetto Salvatore Caccamo, dal viceprefetto aggiunto Valeria Pastorelli e Claudia Poletti funzionario economico finanziario) c’è la prima novità nella gestione dell’Ente. La volontà ravvisata dalla commissione è stata quella di mettere a conoscenza stampa e cittadini sul lavoro posto in essere a un mese dal loro insediamento.
Un rammarico, quello della commissione, l’esiguo tempo a disposizione – sette, otto mesi circa – poco per sanare completamente l’Ente ma sufficiente per riequilibrarne la gestione.
Non fanno mistero di quello che è “il male del Comune – così lo definisce il prefetto Caccamo – è l’ufficio tecnico sprovvisto di una figura professionale e privo di personale sufficiente a far fronte alle esigenze del Comune”. Questa la ragione che ha spinto i commissari a predisporre un bando tramite l’articolo 110 del testo unico una figura professionale a supporto, “personale – specificano che non graverà a livello di costi sulle casse dell’Ente ma sarà carico del Ministero dell’Interno. Un’agevolazione – spiegano – per quei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose e che potrà essere utilizzata anche dalla futura amministrazione”.
Ma andiamo con ordine, l’incontro aperto dal viceprefetto Salvatore Caccamo ha evidenziato i rapporti che si stanno mantenendo con il Prefetto di Reggio Calabria quotidianamente informato delle esigenze e dello sviluppo dell’iter gestionale.
Altro punto è la collaborazione che si sta avviando con Calabria Verde, Distretto 10 di Bovalino, Consorzio di Bonifica e Autorità di Bacino attraverso un protocollo interistituzionale per una serie di interventi, in chiave preventiva, sulle aste fluviali e sul verde pubblico urbano.
Già qualche piccolo ma significativo miglioramento è stato apportato alla villa Comunale che è stata recentemente pulita e interessata da un potenziamento dell’illuminazione. L’obiettivo è quello di “riconsegnare” questo spazio pubblico ai cittadini, alle associazioni, riproponendolo come spazio di aggregazione e non più come covo di attività illecite possibilità perseguita anche grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine incitate a rafforzare i controlli in specifiche aree della cittadina.
Ma le attività in essere sono molteplici, anche il Campo sportivo è stato argomento dell’incontro, dichiarato inagibile nonostante sia stato oggetto recentemente di lavori si messa in sicurezza. L’inghippo starebbe nella difformità fra il progetto esecutivo e la reale realizzazione dei lavori. Al momento la commissione è a lavoro nel tentativo di ottenere qualche deroga per consentirne la fruibilità alle società sportive.
Fra le novità più attese c’è sicuramente l’avvio della raccolta differenziata, progetto per il quale la commissione sta lavorando al fine di ripresentarne uno appetibile per le ditte che parteciperanno alla gara indetta dalla Suap, nel frattempo però, ecco la vera novità, in località Cottura sarà creato un centro di comunale di raccolta rifiuti ingombranti che sarà aperto al pubblico uno o due volte a settimana.
Delucidazioni sono state fornite anche sulla futura gestione del centro immigrati che essendo stato realizzato con fondi provenienti dal Pon sicurezza prevede prima dell’affidamento un incontro – spiegano – con le autorità istituzionali e con le associazioni che operano nel settore dell’immigrazione.
A chiudere l’incontro l’altro tema caldo per il Comune, quello della depurazione che pur non essendo più al centro delle cronache vista la conclusione della stagione estiva rappresenta uno dei gravi problemi che affliggono il territorio.
La commissione non ha nascosto la propria opinione sulla necessità di staccarsi dal depuratore consortile di Bianco rendendo autonomo Bovalino, tuttavia le difficoltà nella realizzazione del progetto e in una suo approvazione e finanziamento da parte della regione sono molteplici. Questo un passaggio che arriverà dunque solo in un secondo momento, intanto si sta realizzando un controllo delle condutture fognarie che interessano il finanziamento regionale di 178 mila euro per il ripristino delle otto stazioni di sollevamento con maggiori criticità. Solo dopo questa verifica strutturale sarà possibile avviare le procedure per l’appalto del progetto.
Rimane aperta la questione depurazione e se sarà o meno possibile realizzare il ripristino del vecchio depuratore di Bovalino, l’unica soluzione probabilmente in grado di mettere la parola fine al problema liquami, visti i conclamati deficit strutturali del consortile di Bianco, un’opera priva anche di un collaudo tecnico non possiamo saperlo. Ciò che tocchiamo con mano è la volontà di realizzare tutti quegli interventi in grado di risollevare complessivamente le sorti di un Comune portato allo stremo dall’incapacità amministrativa gestionale e programmatica.