di Gianluca Albanese (foto d’archivio)
SIDERNO – Sono trascorse tre settimane dalla tornata elettorale del 12 giugno ed è giunto il momento di pensare all’elezione degli organi dell’Associazione dei Comuni della Locride rimasti vacanti e, magari, provare a ridare slancio a un organismo spesso discusso ma che potrebbe ancora rappresentare un momento di confronto costruttivo e propositivo per l’azione politico-amministrativa del comprensorio.
Due i posti rimasti vacanti, che si sommano a quello lasciato vuoto nel comitato esecutivo dal Comune di Casignana dopo la mancata rielezione dell’ex sindaco Vito Antonio Crinò, mai rimpiazzato. L’altro posto del comitato rimasto vacante è quello occupato fino a un mese fa dall’allora sindaco di Grotteria Vincenzo Loiero, sconfitto dal suo avversario Giuseppe Racco alle elezioni di giugno. Ma soprattutto bisogna rimpiazzare il posto di presidente dell’assemblea di AssoComuni, inoccupato dopo la mancata ricandidatura alle amministrative da parte dell’ex sindaca di Caulonia Caterina Belcastro.
La prassi istituzionale prevede che sia il vicepresidente dell’assemblea – attualmente è il sindaco di San Luca Bruno Bartolo – a convocare l’assise per eleggere il nuovo presidente. Si tratta di un passaggio fondamentale e preliminare anche rispetto alla surroga dei posti lasciati liberi nel comitato esecutivo, nel quale, oltre al presidente (e sindaco di Ardore) Giuseppe Campisi ci sono i primi cittadini dei comuni più popolosi – Siderno e Locri sono membri di diritto – oltre a quelli di Roccella Ionica, Marina di Gioiosa Ionica, Bovalino, Staiti e Monasterace.
E se al momento non ci sono notizie di un’imminente convocazione, l’esperienza maturata nel corso delle passate elezioni a presidente dell’assemblea, insegna che risulterebbe assai commendevole (oltre che conveniente) avviare una serie di consultazioni preliminari per non consegnare all’opinione pubblica un’assemblea divisa e nella quale l’elezione diventa una lotta all’ultimo voto e provare a valutare se ci sono le condizioni per cercare l’unanimità.
Al momento, possiamo tenere conto solo di qualche spiffero filtrato dai frettolosi incontri e dalle telefonate tra i sindaci che indica nella sindaca di Siderno Mariateresa Fragomeni una tra le papabili per la presidenza dell’assemblea. Anzi, la stessa non disdegnerebbe tale incarico che, se ben giocato, potrebbe alimentare consenso da sfruttare in eventuali future competizioni elettorali a livello sovracomunale. Non solo. Riaffermerebbe il ruolo guida della città più grande e popolosa del comprensorio. Una candidatura, la sua, che metterebbe d’accordo tutti. O quasi. Tra i sindaci, infatti, c’è chi pone la questione del colore politico dei presidenti di assemblea e comitato e non sarebbe più disposto a tollerare che ambedue appartengano al Pd. E poi c’è la geopolitica. L’osservanza dell’equa rappresentatività delle tre sottozone (nord, centro e sud) è un altro dei criteri tirati in ballo a ogni elezione. Così come c’è chi vorrebbe evitare che a capo dei due organismi fondamentali dell’Associazione dei Comuni della Locride andasse il sindaco di un paese di 500/600 abitanti, come fu, per esempio, nell’epoca in cui alla presidenza dell’assemblea c’era il sindaco di Martone Giorgio Imperitura e del comitato l’allora primo cittadino di Sant’Agata del Bianco Giuseppe Strangio.
Insomma, per evitare scontri fratricidi in aula è bene che la strada verso il rinnovo delle cariche – non è escluso che qualcuno possa chiedere di sfruttare l’occasione anche per rieleggere subito il nuovo comitato esecutivo – passa prevedere un confronto preliminare. La stagione non è quella dei caminetti e sebbene l’afa pare costituisca un deterrente per indire riunioni in questi giorni, va considerato che una prima discussione congiunta in aula sarebbe auspicabile. Anche perché la sala delle adunanze del Comune di Siderno (sede di assemblea e comitato) è ben climatizzata.