di Gianluca Albanese
SIDERNO – E’ da sempre uno degli argomenti che trattiamo più volentieri, perché consci dell’importanza di realizzare una buona percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti e della necessità di una giusta cooperazione tra cittadini e istituzioni per la tutela dell’ambiente. Ci riferiamo al report annuale dell’Arpacal sulla raccolta differenziata dei rifiuti, pubblicato ieri e contenente, come ogni anno, la percentuale di rifiuto prodotto (e certificato Arpacal) dai singoli comuni nell’anno 2019.
Un report che, come ogni anno, ci regala molte importanti conferme, qualche incoraggiante dato di crescita e alcuni numeri preoccupanti, specie se riguardano comuni che negli anni precedenti erano piazzati ai primissimi posti.
Iniziamo dalle certezze.
Ardore vola sempre più in alto, confermandosi il primo comune nella Locride e uno dei primissimi in tutta la Calabria. Nel 2019 ha totalizzato il 73,36% dei rifiuti differenziati (+ 7,29% rispetto al 2018).
Complimenti a tutti: amministratori, cittadini e operatori del servizio. Insieme si vince e Ardore, da quando ha iniziato la raccolta differenziata “porta a porta” è un esempio per tutti.
Al secondo posto la rivelazione Bruzzano Zeffirio, che quasi raddoppia la percentuale dell’anno precedente ottenendo il 60,24% (+26,68%). Terza la veterana Roccella con il 48,60%, anche se colpisce il netto calo rispetto al 2018 (-12,55%).
Al quarto posto magnifica prestazione di Gioiosa Ionica, che guadagna oltre 20 punti di percentuale, classificandosi quarta col 48,32%, quinta la new entry Bovalino, che tocca un lusinghiero 46,33%, precedendo di poco Riace che guadagna ben 18,83 punti percentuali rispetto al 2018, passando al 43,93%.
Al settimo posto Sant’Ilario dello Ionio, con un buon 38,41%, mentre scivola all’ottavo posto Siderno, il comune più popoloso del comprensorio, che nei due anni precedenti era tra i primi tre. La percentuale 2019 di Siderno è del 34,34% (-13,42%). Un calo che preoccupa e fa riflettere, obbligando chi sarà chiamato ad amministrare dalla prossima primavera, a mettere il massimo impegno affinché Siderno torni alle percentuali degli anni precedenti e cresca ancora, evitando di dilapidare quanto di buono si era fatto dal 2015 in poi.
Tra i nuovi ingressi, ottima performance di Gerace (30,63%) che si classifica al nono posto, Monasterace (decima con il 28,69%), mentre Africo perde il 6,03%, ottenendo la percentuale del 27,37%.
Primo comune fuori dalla top 11 è Bianco, dodicesimo con il 26,91%. Seguono Marina di Gioiosa (22,74%), Grotteria (14,46%), Bivongi (9,44%), Caulonia (5,52%), Locri (5,09%), Mammola (4,21%), San Luca (1,99%) e Camini (0,68%).
Non classificati, perché i loro dati non sono pervenuti in tempo ad Arpacal, numerosi comuni, tra cui Agnana, Antonomina, Benestare, Brancaleone, Canolo, Caraffa del Bianco, Careri, Casignana, Ciminà, Ferruzzano, Martone, Palizzi, Pazzano, Placanica, Platì, Staiti, Samo, San Giovanni di Gerace, Sant’Agata del Bianco, Staiti, Stignano e Stilo.
Fin qui i dati dei comuni della Locride.
Di seguito la nota dell’Arpacal sui dati aggregati a livello regionale e provinciale.
“Consegniamo alle Istituzioni ed all’opinione pubblica calabrese un report che descrive lo scenario della raccolta dei rifiuti, tipizzati comune per comune, in cui emerge chiara la costante crescita della nostra regione in questa delicata materia. E’ anche attraverso queste attività che forniamo il nostro supporto tecnico scientifico per le corrette programmazioni del territorio”.
E’ quanto dichiarato dal direttore generale dell’Arpacal, dott. Domenico Pappaterra, in merito alla pubblicazione questa mattina sul sito web dell’agenzia (www.arpacal.it) del Report Rifiuti Calabria 2020 (riferito all’annualità 2019) che , dopo essere stato approvato con delibera del Direttore generale, è stato trasmesso come di consueto al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria ed all’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
Il Report – realizzato dal Dr. Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso la Direzione Scientifica dell’Arpacal, e dal dott. Fabrizio Trapuzzano – raccoglie ed elabora i dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata riferiti ai Comuni della Calabria, distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi CER.
Nel complesso la Calabria registra un 46,84% di differenziata, con un leggero miglioramento rispetto all’annualità precedente del 1,50%, e rispetto a due anni fa un sensibile miglioramento del 7,70%.
Il trend dei comuni capoluogo vede Catanzaro sostanzialmente stabile, Cosenza migliorare di un 6%, Crotone migliorare di un 4%, mentre Reggio Calabria peggiora di un 2% e Vibo Valentia segna un – 4%.
Nel dettaglio delle province, invece, migliora di poco la provincia di Catanzaro con +1%, sensibile miglioramento della provincia di Cosenza con un +7%, altrettanto lieve miglioramento della provincia di Vibo Valentia con più +1 %, mentre sono in calo la provincia di Crotone con -2% e la provincia di Reggio Calabria con -3% .
Nella graduatoria dei comuni più sensibili nella raccolta differenziata al primo posto va registrato Frascineto in provincia di Cosenza, seguito da San Benedetto Ullano e poi Terranova da Sibari; al quarto posto il comune di Squillace , in provincia di Catanzaro , e al quinto posto Rocca Imperiale, anche esso in provincia di Cosenza.
La media pro capite in chilogrammi per anno di rifiuti prodotti in Calabria, in base ai dati attualmente disponibili, è di 361 kg, di cui 169 vanno in differenziata e 192 vanno presso gli impianti di trattamento. Entrando nello specifico delle province, le uniche che fanno prevalere la differenziata sulla tradizionale raccolta rifiuti sono quelle di Catanzaro e di Cosenza; mentre per le rimanenti province è la raccolta indifferenziata a prevalere, con la provincia di Reggio Calabria e, soprattutto, Crotone con una maggiore produzione pro-capite di indifferenziata rispettivamente superiore a 230 kg/anno e 290 kg/anno.
Si ricorda, infine, che in base alla regolamentazione attualmente in vigore, approvata con D.G.R. n. 226 del 29 maggio 2017, entro 30 giorni da questa pubblicazione, i Comuni inadempienti, cioè che non hanno trasmesso alcun dato, e quelli che hanno trasmesso, ma che intendono migliorare, potranno fornire dati ed osservazioni integrative.