di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte Ansa)
Saranno oltre 20 mila i volontari che, in quasi 4 mila piazze d’Italia comprese quelle della nostra regione, raccoglieranno i fondi a sostegno dei progetti di ricerca sui tumori femminili tramite la vendita dell’Azalea della Ricerca Airc. Appuntamento quindi a domani,domenica 11 maggio, in occasione della festa della mamma, quando le azalee torneranno a colorare 3.900 piazze in tutta Italia, dove i volontari saranno impegnati a distribuire 600 mila piante a fronte di una donazione minima di 18 euro. In piazza, insieme alla piantina sarà inoltre distribuita una pubblicazione speciale sui tumori che colpiscono le donne, con testimonianze e informazioni utili per sfatare molti falsi miti.
Sarà una giornata per ricordare anche i sessant’anni di impegno della Fondazione Airc che, in questi sei decenni, ha destinato circa 2,5 miliardi di euro a migliaia di progetti di ricerca supportando il lavoro di circa 5.400 ricercatori attivi in 96 istituti prevalentemente pubblici del nostro Paese.
Solo lo scorso anno si sono stimate 175.600 nuove diagnosi e la prossima occasione punta anche a ribadire l’importanza della prevenzione e i traguardi raggiunti dalla ricerca oncologica.
Secondo i dati Aiom-Airtum, infatti, i tumori più frequenti tra le donne sono quelli del seno (53.065 nuovi casi), del colon-retto (21.233), del polmone (12.940), dell’utero (8.652), della tiroide (8.322), del pancreas (6.712), il linfoma non-Hodgkin (5.950), il melanoma cutaneo (5.872), il cancro della vescica (5.789) e dello stomaco (5.512). Tuttavia, oggi in Italia due donne su tre sopravvivono almeno cinque anni dopo una diagnosi di tumore grazie ai progressi della ricerca che hanno reso possibili diagnosi più precoci, interventi meno invasivi e terapie più efficaci e tollerabili. La sopravvivenza varia molto a seconda del tipo di tumore: dopo quello al seno riguarda l’88% delle pazienti, mentre le percentuali scendono al 79% per il tumore dell’utero, al 68% per la cervice uterina e al 43% per l’ovaio. Nel caso del tumore ovarico, la diagnosi precoce è ancora difficile: l’80% dei casi viene scoperto quando la malattia è già avanzata.
Per questo motivo la ricerca sta puntando su nuove cure come farmaci naturali mirati direttamente alle cellule tumorali e terapie a bersaglio molecolare, oltre a studiare nuovi metodi per identificare la malattia in fase iniziale. Tutte le informazioni si potranno avere visitando il sito azaleadellaricerca.it.