di Domenica Bumbaca
Un ospedale a misura di mamma e bambino. Questo è il pensiero e, nonostante tutte le criticità e le avversità del nosocomio locrese, a Locri esistono quegli spiragli di positività che rincuorano. Così ti trovi un giorno in ospedale per il vaccino della tua piccola e ascolti il dottore del reparto parlare di una idea, una di quelle iniziative per rendere “più dolce” il temuto momento della puntura dei neonati e dei bambini. Abbiamo chiesto di raccontarci della proposta divenuta realtà. E la nostra lente d’ingrandimento è andata più a fondo, dialogando con il dottor Pier Domenico Mammì del centro di Vaccinazioni e medicina preventiva di Locri.
Come nasce l’idea dello spazio mamma e bebè?L’idea è nata dalle esigenze avanzate spesso dai genitori che chiedevano dove poter allattare o cambiare il pannolino. E allora ci siamo chiesti: perché non creare uno spazio riservato e confortevole dove poterli ospitare? Un po’ di inventiva e… detto fatto, progetto voluto anche dalla dottoressa Anna Domenica Mignuoli. Lo spazio, infatti, da ex deposito è divenuta la stanza delle mamme e i bebè, dove si può allattare, scaldare il biberon, cambiare il pannolino, distrarre i piccoli con giocattoli e rilassarsi in attesa del vaccino; tutto in un ambiente accogliente con pareti colorate, come già i corridoi, dipinti a mano dall’associazione Nemo’s group onlus, e per il periodo natalizio c’è all’interno della saletta anche un presepe artigianale donato dall’artista Corrado Armocida di Gioiosa Ionica.
Come risponde il territorio alla somministrazione dei vaccini obbligatori?
Per fortuna il nostro territorio risponde benissimo non esistendo associazioni no vax. Il 98% aderisce senza remore, qualche perplessità nasce dalla disinformazione che è facile affrontare. Spesso Abbiamo dedicato momenti di incontro e informazione dedicati ai genitori affinché con le giuste nozioni possano affrontare nel miglio modo il momento del vaccino.A volte si ascoltano lamentele sulla mancanza di giorni utili (servizio lunedì e martedì mattina) per le vaccinazioni, così da creare lunghe file e non coprire le esigenze degli utenti.La carenza di personale è un fatto risaputo. Avevamo negli anni ‘80 ventidue centri vaccinali tra Palizzi e Monasterace, oggi solo nove. Esempio emblematico è Locri, con la messa in quiescenza degli ex Ufficiali Sanitari (Zannino ad Antonimina, Minniti a Gerace, Crea a Palizzi, ecc.) su Locri convergono gli utenti di Ardore, Cirella di Platì, Ciminà’, Portigliola, Sant’Ilario dello Ionio. L’unico infermiere a nostra disposizione ruota due giorni su Locri (lunedì e Martedì) due giorni su Bianco (mercoledì e Giovedì) e venerdì su Brancaleone. Il sottoscritto mercoledì è a disposizione per i centri di Siderno o Bianco. Il venerdì spesso è dedicato alla ricezione e distribuzione dei vaccini. In tutto questo contesto non è possibile dare di più ma ci impegniamo per offrire un servizio ottimale e coprire tutte le esigenze, vista l’importanza delle vaccinazioni.
Oltre lo spazio mamma e bebè, ci sono altre iniziative?
Si stiamo per creare un ambiente accogliente per mamme e bambini che in attesa o dopo la vaccinazione possano ascoltare la lettura di una fiaba o di un racconto per bambini. In questi giorni ci saranno donati 100 libri di fiabe che distribuiremo ai genitori. Ci sarà chi insegnerà come si legge una fiaba, così da abituare alla lettura e rendere meno stressante l’attesa e il post vaccino.