(fotogallery e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI – A distanza di un anno dalla “XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia” tenutasi a Locri il 21 marzo dello scorso anno, questa mattina il consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Proprio il 27 febbraio 2017, il civico consesso aveva approvato all’unanimità l’atto di indirizzo avente per oggetto, il conferimento della più alta onorificenza cittadina al sacerdote veneto antimafia, un’iniziativa scaturita su input del primo cittadino Giovanni Calabrese «quale gesto di riconoscenza a don Ciotti per la grande attenzione rivolta da sempre ai familiari delle vittime di mafia nella città di Locri e della Locride», oltre che per aver scelto il 21 marzo 2017, la città di Zaleuco, quale sede nazionale per celebrare la “XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno”. Ad accogliere questa mattina il fondatore di Libera, in una affollatissima sala consiliare di Palazzo di Città, autorità militari, civili e religiose, scuole cittadine, associazioni e familiari delle vittime cadute sotto i colpi della criminalità organizzata. Le motivazioni che hanno spinto il consiglio comunale a conferire l’importante riconoscimento al sacerdore antimafia, sono state sintetizzate in: “attività pastorale, esempio di pazienza e disponibilità, sostegno premuroso e infaticabile cammino di rinnovamento culturale e sociale della comunità locridea”. Un esempio don Ciotti, di lotta alla criminalità organizzata, il cui intento inarrestabile è avvicinare i giovani al senso di giustizia, promuovendo occasioni di valorizzazione sociale e culturale e avviando con le sue associazioni, un incessante ed efficace percorso formativo ed educativo nelle scuole del territorio, per contrastare le mafie e rafforzare il senso di giustizia e sentimenti di cittadinanza e fede. Un’attività, quella di Don Ciotti, al servizio della gente, per diffondere i valori supremi dell’amore, della solidarietà, dell’uguaglianza, della giustizia e della tolleranza.
Ad aprire i lavori consiliari, il presidente del civico consesso, Miki Maio, che ha definito don Ciotti un “mirabile esempio di vita” e un “uomo di lotta infaticabile”, volto a contrastare ogni forma di illegalità e sempre al servizio del popolo in ogni territorio. Ringraziamenti sono stati poi espressi dal capogruppo di minoranza, Antonio Cavo. «Don Luigi – ha esordito – la sua azione così come quella del nostro vescovo Oliva, è riuscita a far sopperire quelle problematicità che dovrebbero essere accorpate a chi gestisce la cosa pubblica. È troppo facile parlare di legalità quando si fanno passerelle, crediamo che tutti dobbiamo operare con intransigenza nel rispetto del regole e promuovere la speranza in maniera corretta, investendo in progettualità e favorire la partecipazione dei cittadini. A volte – ha continuato Cavo – e la speranza che ci manca e che Lei don Luigi, ci infonde. Tante le battaglie che l’hanno vista protagonista. A noi piace ringraziarla per la capacità di guardare al cuore della gente, a noi piace il suo sapere infondere fiducia e coraggio per la verità, grazie per ciò che fa per i nostri giovani, per le famiglie, per i messaggi di lotta alla ‘ndrangheta e a tutti i fenomeni di devianza».
Di un giorno di grande festa, invece, ha parlato il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, concependo il conferimento dell’onorificenza della cittadinanza onoraria a don Ciotti ed all’Associazione Libera, «un segnale di grande maturità e di sentita riconoscenza al sacrificio delle tantissime vittime innocenti delle mafie». «Con questo simbolico gesto – ha commentato il primo cittadino – possiamo affermare che siamo davanti ad un ulteriore arricchimento sociale e culturale della nostra comunità. Si consolida, oggi, quel percorso di cambiamento, che ha avuto inizio sul finire degli anni novanta, grazie all’incisiva e determinante azione delle forze dell’ordine e della magistratura che, con le importanti operazioni “Primavera” e “Sharks”, hanno liberato la città dal predominio malavitoso. Sono stati quelli, anni di paura, sofferenza e dolore per l’intera comunità; una comunità in stragrande maggioranza fatta di persone perbene, ma ridotta in una sorta di sudditanza psicologica nei confronti delle famiglie mafiose dei Cataldo, dei Cordì e dei loro numerosi adepti. Ed a chi ebbe il coraggio di rompere il muro dell’omertà, di ribellarsi alla sopraffazione mafiosa, denunciando i propri aguzzini e divenendo così “testimone di gustizia”, venne riconosciuto dall’amministrazione comunale lo status di “vittima di mafia” con l’assunzione diretta nell’organico comunale. Per questo motivo, oggi Locri e la Locride, hanno un cittadino in più. Un uomo che ha contribuito e contribuisce tutt’oggi, con la sua opera di giustizia e fede, a rendere il nostro Paese migliore. E noi questo uomo lo vogliamo ringraziare e, omaggiandolo dell’onorificenza della cittadinanza onoraria, significherà, emulare la sua missione; significherà per la città ed i suoi abitanti, avere un grande concittadino su cui poter contare nell’importante percorso di risalita. Il cambiamento, dunque, perché Locri sta cambiando, e lo sta facendo con l’impegno di molti giovani studenti e studentesse impegnati nello studio, lo sta facendo attraverso uomini e donne impegnati nel sociale, nel lavoro, nella vita economica, politica e culturale. Che il suo impegno, don Luigi, possa essere da esempio e possa aiutare coloro i quali non hanno compreso che il malaffare e le sopraffazioni portano al nulla, se non al carcere ed alla morte». «La comunità di Locri – ha proseguito il primo cittadino – è stata violentata per anni e costretta a vivere sotto il dominio delle cosche malavitose. Abbiamo vissuto subendo violenza morale e fisica. Tanti nostri onesti concittadini, uomini e donne, che che avevano provato a ribellarsi a tale potere, erano purtroppo caduti sotto il piombo della ‘ndrangheta. Per questo, per non dimenticare il loro sacrificio, la loro rettitudine e l’onestà che li contraddistingueva, il ricordo delle vittime innocenti di mafia è importante e fondamentale. Importante quanto avere un concittadino che possa essere testimone e guida per coloro che sono ancora fragili e accecati dalla criminalità organizzata. Anche insieme a Lei, ed al nostro caro ed amato vescovo, suo prezioso ambasciatore sul nostro territorio, potremo individuare, pianificare percorsi di opportunità per i nostri giovani, studiare strategie di sviluppo, di formazione al lavoro, momenti di riflessione e conversione. Il suo contributo e la sua forza d’animo, don Luigi, come il supporto delle associazioni, delle agenzie educative, delle forze dell’ordine e delle autorità religiose, saranno indispensabili per la crescita dell’intera Locride. Infine, un ringraziamento particolare a chi riesce con poche parole a dare i suggerimenti ed i consigli giusti: il nostro vescovo, monsignor Francesco Oliva, che è riuscito in poco tempo a risvegliare le coscienze dei cittadini e dei fedeli ed a creare una piacevole armonia nella Locride, sempre presente ed al nostro fianco nelle nostre quotidiane battaglie finalizzate a restituire credibilità e dignità al nostro territorio».
Il vescovo Francesco Oliva ha ribadito come il percorso intrapreso da don Ciotti, metta al centro dell’interesse personale il “Noi”. «Don Luigi Ciotti – ha detto – vuole mantenere alta l’attenzione verso il territorio. Il suo lavoro lo impegna soprattutto dal punto di vista culturale, nella formazione dei giovani perché tanti fenomeni devono essere vinti sul piano della scuola. Sono i giovani la speranza di questa terra e credo che il riconoscimento dell’onoreficenza cittadina vada in questa direzione».
Visibilmente emozionato è apparso infine, don Luigi Ciotti che da subito, ha tenuto a precisare che l’onoreficenza cittadina non è conferita alla sua persona bensì al “Noi”, che rappresenta. «Sono qui – ha commentato – per i sacrifici di tanti volti. Ricevo questa onoreficenza con gratitudine e con la consapevolezza che solo il “Noi” vince , non è opera di navigatori solitari. Il “Noi” è il risultato di tante storie, di tante fatiche e limiti che però, ne vale veramente la pena. Tanti in questi anni hanno costruito e hanno pagato anche di persona. Rappresento una realtà composta oggi da 1600 associazioni. Libera è in America Latina, a Berlino, a Parigi, in Germania e in Svizzera. L’obiettivo di un cambiamento per distruggere i parassati della mafia, del malaffare, della corruzione, è combattere insieme spogliandoci di tante etichette. Oggi condivido con voi una speranza, cioè che ognuno di noi trovi senso nella condivisione e nella corresponsabilità e che non manchi mai il coraggio di non adattarsi alla mancanza di giustizia». Infine, gli appelli di don Ciotti alla politica e alle giovani generazioni. Alla politica affinchè sia sempre al servizio alla comunità, di chi non ha un futuro, di chi sta ai margini: « La politica se non fa questo – ha aggiunto – tradisce sè stessa, non è politica. La politica deve partire dalla vita concreta delle persone, pensare a loro non come elettori per strappare consensi. Se per il consenso si umiliano immigrati e la povera gente, non si parla di politica ma di un’altra cosa». E poi un pensiero agli oltre 2milioni di giovani senza un’occupazione e senza avere la possibilità di conseguire gli studi: «Una società – ha tuonato don Ciotti – che non si cura dei giovani, è una società che non si cura della propria storia e del loro avvenire. Non bisogna illudere i giovani ma sostenerli, incorraggiarli, dotandoli di strumenti necessari per realizzare le loro capacità e l’amore per il bene comune. Scuola e lavoro sono le priorità di una società aperta al futuro. Diamo ai giovani quello che gli spetta».
il VIDEO CON ALCUNI MOMENTI DEL CONSIGLIO COMUNALE E INTERVISTA A DON LUIGI CIOTTI