di Gianluca Albanese
SIDERNO – Siderno città aperta. Aperta agli scambi culturali, commerciali e umani. Siderno che vuole crescere ripartendo dai suoi tesori culturali e dai grandi uomini del recente passato.
Siderno che ritrova la sua biblioteca comunale, intitolata all’indimenticato Armando La Torre e che da oggi è ubicata in quella che fu la centralissima sede storica dell’istituto tecnico commerciale “Guglielmo Marconi” e che nel recente passato ha ospitato i locali della scuola media “Gesumino Pedullà”.
Oggi si è celebrata la festa che non è solo di una parte politica, nemmeno di quella che oggi amministra, ma di un’intera comunità, che attraverso la sua biblioteca comunale, che conta un patrimonio quantificabile in 25.000 volumi, vuole tornare quella che fu e crescere in una dimensione internazionale.
Evviva!
Un plauso va all’amministrazione comunale che ha fortemente creduto nel progetto, all’associazione “Amici del libro e della biblioteca” che realizza il principale obiettivo statutario, e al bibliotecario Salvatore Futia (al centro nella foto che segue) cui va il principale merito del lavoro di catalogazione svolto.
Prima del taglio del nastro da parte delle autorità cittadine, c’è stata la partecipatissima presentazione della nuova sede della biblioteca comunale, col sindaco Fuda che, dopo aver premesso che «Si tratta della testimonianza della buona volontà di tutta la comunità» è andato dritto al punto, come suo antico costume, anticipando che «Sarà non una semplice sede in cui i cittadini prenderanno i libri per leggerli, ma una vera e propria casa della cultura, in cui verranno organizzati i principali premi, e che riporterà Siderno nei circuiti culturali che contano, dando vita a momenti di scambi di idee ed esperienze, per riportare il Mezzogiorno al centro di quella cultura che serve al suo rilancio».
Non è mancato il consueto richiamo del primo cittadino a tutti i finanziamenti giacenti e recuperati, e al fatto che «Non bastano i finanziamenti ma bisogna realizzare le opere pubbliche dimostrando tutta la capacità organizzativa che serve, senza preconcetti e steccati ideologici, e nell’interesse esclusivo della comunità» perchè, ha proseguito il sindaco di Siderno «Attorno a questa struttura dobbiamo formare al classe dirigente degli anni a venire, in maniera inclusiva e senza discriminare alcuno».
In conclusione, Pietro Fuda ha ricordato che «Entro l’estate sarà completato il parco giochi sul lungomare e a breve sbloccheremo l’iter di due importanti finanziamenti: quello dal due milioni per il teatro e l’altro milione per il centro storico di SIderno Superiore».
Il presidente dell’associazione “Amici del libro e della biblioteca” Cosimo Pellegrino ha detto che «La biblioteca è attuale già che mai, perchè è un presidio di inclusione e democrazia, dato che la storia, la cultura e la scienza sono concetti delicati che non possono essere affidati all’iniziativa dei privati, visto che rappresentano una miniera da coltivare per la formazione dei saperi».
Brillante anche l’intervento dell’assessore comunale al ramo Ercole Macrì, che ha detto, tra l’altro, che «la biblioteca deve diventare piattaforma logistica per gli scambi culturali tra i giovani di tutta Europa nel quadro del progetto “Eurodesk”».
Prima dell’apprezzatissimo concerto del Magna Graecia Flute Choir Young, nato dai corsi attivati nell’aprile del 2014 con gli studenti degli istituti e licei a indirizzo musicale, è stato invitato a parlare anche il giornalista Filippo Todaro, parente acquisito del compianto Armando La Torre, che ha detto che «Se Armando fosse stato, oggi, tra noi, sarebbe stato molto contento della grande partecipazione popolare all’evento. Vogliamo che Siderno torni ai fasti di un tempo, e c’è bisogno di unità sociale e di rompere gli steccati».
Ed è, come ha ribadito l’assessore Macrì, «Un punto di partenza e non un punto di arrivo».
W la biblioteca, W la cultura, W Siderno.