di Franco Crino’*
Il Senatore D’Ascola, intervenendo al convegno organizzato a Siderno dal Rotary, con il consueto garbo, ma senza lasciare alcun equivoco in chi ascoltava, ha dichiarato che il problema della Locride rispetto all’appuntamento con la Citta’ Metropolitana sta soprattutto nella impreparazione del sistema politico – istituzionale del comprensorio. Giancarlo Carofiglio (nella recente pubblicazione “Con parole precise-breviario di scrittura civile) : “per costruire si deve dire qualcosa che comporti un impegno di verita’ e di correttezza nei confronti dei destinatari “.
Esiste, insomma, un dovere di onesta’ verso i cittadini, che ha immediatamente a che fare con la fiducia della comunita’. Per Paolo Del Debbio ( “Populista-e me ne vanto”) il populismo e’ talvolta un’accusa comoda da parte di chi, “tenendosi al riparo dal popolo non ci va in mezzo per ascoltare i problemi”. In realta’, un politico dovrebbe osservare il contratto sociale con gli elettori e trovare un linguaggio condiviso, non deve lui per primo mettersi a esasperarli e a fare demagogia.
I sindaci della Locride hanno bisogno di portare i cittadini in piazza per “sottolineare” la forza di una rivendicazione (pensiamo a questa sull’ospedale di Locri,nella sua reale sostanza), ma sono gia’ essi stessi rappresentanti di quel consenso popolare che gli ha fatto vincere le elezioni locali e che li obbliga a risolvere i problemi delle loro comunita'(per quanto debbono loro) e che li incarica di parlare anche del resto con i livelli istituzionali superiori , nemmeno loro “usurpatori” di un ruolo, perche’ lo hanno conquistato in libere elezioni democratiche(tralasciamo di parlare di sistemi elettorali e di Statuti perche’ nessuno l’ha fatta giusta).
Ora, come sono combinati molti comuni (stato di salute dei Bilanci, problema dei rifiuti, del decoro urbano e della viabilita’, eccetera) e che dialogo c’e’ tra i sindaci, i consiglieri regionali , la deputazione nazionale? Una osservazione che si puo ‘ fare riguarda il fatto che oggi tanti cittadini, qui come altrove, hanno scelto di non farsi rappresentare da queste istituzioni, rifugiandosi nel non voto e nell’astensionismo. Rimane il pieno diritto di tutti di avere risposte efficienti ed efficaci dalle istituzioni , sul piano politico il “rifiuto” nei confronti delle istituzioni rappresenta un aspetto fondamentale e ineludibile.
Solo a guardare i giornali di oggi, ne parlano Alfio Marchini e Angelo Panebianco, Nicola Porro e Maurizio Sacconi, relativamente,cioe’, all’ “avvento” dei 5 Stelle (anch’io ne dubito), a cominciare da Roma, alla messa alla prova al governo delle posizioni anti-sistema, al default dei partiti.
In una situazione piu’ fragile,com’è ‘ la Locride (o in una realta’ simile del Mezzogiorno), la conflittualita’ che si e’ scatenata tra le istituzioni, oltre la civile concorrenza tra schieramenti, e la “bocciatura” di D’Ascola incoraggianti non lo sono affatto.
*: ex senatore
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