di Redazione
REGGIO CALABRIA- “Sono necessarie nuove strategie per avvicinare il nord e il sud dell’ Italia. Una politica complessiva che prenda in considerazione le esigenze di tutti i territori in un progetto di sviluppo integrato che deve comprendere le infrastrutture calabresi”. A dichiararlo è il senatore Nico D’Ascola, responsabile giustizia Area Popolare.
“Non è possibile assistere ad improvvise soppressioni, come quella che riguarda il volo Reggio Calabria – Milano Linate, una decisione che non soddisfa alcun criterio di convenienza commerciale, ma penalizza un’intera area costretta ancora a subire ulteriori tagli ed isolamenti, soprattutto dopo l’eliminazione da parte delle Ferrovie dello Stato dei treni a lunghi percorrenza. Reggio Calabria ed il Sud risultano sempre più isolate dal resto del paese. Occorre mettere in campo tutte le iniziative possibili – prosegue D’Ascola – per fare recedere la compagnia di bandiera da questa assurda scelta che deve riguardare anche la politica dei prezzi praticata da e per l’aeroporto dello Stretto, punto di riferimento fondamentale dell’ intera area. L’ Alitalia ignora i contenuti dell’ultimo rapporto Svimez che certifica il ritardo economico e sociale del Mezzogiorno. La decisione della compagnia non tiene conto dell’importanza fondamentale delle infrastrutture, quali vie di comunicazione che creano i presupposti per un reale e concreto sviluppo del territorio. L’aeroporto dello Stretto ha bisogno di un management di livello e di competenza in grado di creare condizioni di efficienza dello scalo, non limitandosi a stringere accordi con compagnie fantasma, che restano solo il tempo necessario a sfruttare gli incentivi a loro concessi. L’attuale gestione dell’aeroporto reggino si è dimostrata non all’ altezza delle potenzialità di uno scalo che altrimenti organizzato potrebbe assicurare un considerevole apporto all’ economia locale e regionale. Lo scalo – conclude il senatore – non può essere considerato solo l’aeroporto della città, ma dell’intera area dello Stretto con un bacino di utenza in grado di consentire un flusso costante di passeggeri. Al contrario, continua a subire attacchi ingiustificati ed inaccettabili”.
Ma la politica del taglio dei voli Alitalia sull’aeroporto dello stresso ha suscitato anche la presa di posizione del Movimento 5 stelle che attraverso la deputata Federica Dieni ha diramato la nota che segue.
“Sullo sfacelo del sistema aeroportuale o il Governo è affetto da sindrome bipolare o il Partito Democratico sta prendendo in giro i calabresi. Tertium non datur.Da una parte leggo le farneticanti dichiarazioni dei segretari provinciali del PD calabrese che parlano del lavoro sinergico che avrebbe portato Crotone e Reggio Calabria tra gli scali di interesse nazionale con annesso osanna al condottiero Oliverio. Dall’altra Ernesto Carbone, deputato dello stesso PD vicino a Renzi, dichiara in un appuntamento pubblico che vanno chiusi gli scali di Reggio Calabria e Crotone. Nel frattempo arriva la notizia della soppressione del volo mattutino di Alitalia dall’Aeroporto dello Stretto su Linate. Non mi sembra francamente che ci siano dubbi su quale tra i due Partiti Democratici abbia ragione.”
Continua la parlamentare: “ovviamente trovo allarmante il continuo ridimensionamento dello scalo reggino, che, insieme a quello crotonese dovrebbe essere rafforzato, bilanciando il traffico con Lamezia che, com’è noto, è difficilmente raggiungibile dal sud della Calabria. Così come trovo ormai insopportabile l’incompetenza e la cialtroneria dei vertici della Sogas che senza dubbio alcuno hanno giocato un ruolo di primo piano nel tramonto visibile dello scalo reggino. Ma ciò che è ancor più inaccettabile è il fatto che un partito che governa tanto a Roma quanto a Catanzaro non sappia prendere una posizione chiara su una questione che è vitale e strategica non solo per la Calabria ma per tutto il sud. Invece che delineare un progetto e fare una scelta, preferisce inquinare le acque, raccontando fole diverse alle persone che si trova davanti. Tutto ciò non so come lo chiamano i dirigenti del PD. Io lo chiamo prendere per i fondelli gli elettori.”