di Redazione
SIDERNO – La Cgil chiama; il candidato alla presidenza della giunta regionale Domenico Gattuso risponde. Nei giorni scorsi, infatti, il sindacato maggiormente rappresentativo d’Italia aveva rivolto un appello assai articolato ai candidati alla presidenza della giunta regionale e ai candidati consiglieri «per una vera svolta nell’economia, nel lavoro e nella legalità», da imprimere già nei primi cento giorni di governo regionale. Ebbene, il candidato presidente de “L’altra Calabria” Domenico Gattuso non si è fatto trovare impreparato, rispondendo all’appello della Cgil con una proposta altrettanto articolata, che Lente Locale propone integralmente alla vostra lettura.
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«Carissimi,
Grazie per l’invito a manifestare il mio impegno rispetto alle questioni proposte, in qualità di candidato Presidente. Vi prego di voler considerare anche il mio sincero invito ad assumere responsabilità anche da parte vostra, esprimendo una posizione coerente rispetto al disastro prodotto da un ceto politico che oggi non esita a manifestare, con toni arroganti e senza precedenti, la sua insofferenza nei confronti dei lavoratori, della Costituzione, dei sindacati.
Vi invito inoltre a voler leggere il nostro programma, frutto dell’espressione delle forze più sane della Calabria, elaborato con il contributo di movimenti, associazioni, componenti sindacali diverse e cittadini onesti (il programma si trova sul sito www.laltracalabria.it).
Riscontrerete come nei diversi temi da voi evidenziati, le nostre posizioni non sono dissimili dalle vostre.
Da parte mia renderò pubblici sia la vostra lettera sia questo testo di risposta.
P1. Condividiamo appieno la proposta; per inciso siamo l’unica lista che propone il 40% di candidati di genere femminile; provate a guardare le altre liste.
P2. Abbiamo avanzato diverse proposte per il settore dell’agricoltura. Riteniamo che questo settore sia strategico per la rinascita della nostra Regione. Il modo migliore di agire è anche quello di dare piena visibilità alle esigenze espresse dalla comunità, ma anche coinvolgere appieno in tavoli permanenti di progetto e di monitoraggio periodico dei risultati, le associazioni di categoria e dei lavoratori. Intanto riteniamo prioritario partire da una operazione organica di bonifica e di pulizia del territorio mortificato da anni di politiche scellerate di inquinatori per il profitto, a partire dal mare, dalle aree interne, dal riassetto idrogeologico e dal recupero delle acque inquinate e disperse.
P3. Non vorremmo limitarci a selezionare i giovani, noi contiamo di attivare gli stessi master e di fare in modo che, terminato il master, gli stessi giovani possano entrare in modo diretto nel circuito lavorativo con funzioni coordinate e indirizzate su un piano strutturato, in contatto con i cittadini, le forze sociali e le imprese migliori che già operano, spesso con rischi seri, in questo contesto di contrasto alla corruzione, alla mafia, alle prassi illegali.
P4. Abbiamo avanzato delle proposte di programma che vanno n questa direzione. Noi pensiamo ad un piano socio-sanitario organico ed un riassetto complessivo del settore. Siamo disponibili ad un confronto sin dai primi giorni del nostro insediamento al governo per precisare in modo specifico il percorso virtuoso.
P5/P6. Concordiamo in toto, anche perché da anni denunciamo le nefandezze del ceto politico su questo versante. Peraltro abbiamo spesso proposto anche specifici progetti di intervento e non solo deboli o populistiche denunce. Circa lo sfruttamento dei lavoratori dei call Center, siamo l’unica lista che ha fra i propri candidati una rappresentante donna che si batte da anni in questo campo.
P7/P8/P9 .Su questo campo abbiamo idee leggermente diverse, ritenendo che non sia sufficiente il ricorso ad una ulteriore formazione specialistica dei laureati calabresi; i nostri ragazzi sono tra i più preparati d’Europa. Occorre andare oltre con un piano specifico ed articolato che è ben delineato sul nostro documento di programma cui rimandiamo ritenendo utile non sintetizzare la risposta. L’ambiente e la cultura sono al primo punto del nostro programma e riteniamo che occorra rinunciare alla prassi deleteria dei grandi progetti inutili (che poi, guarda caso, non si riesce neppure a realizzare, con il conseguente assurdo disimpegno di ingenti risorse comunitarie) e puntare ad un piano organico di interventi distribuiti, diffusi, mirati, sinergici e coordinati per la bonifica, la salvaguardie e la valorizzazione delle nostre risorse, determinando migliaia di posti di lavoro, con il sostegno pubblico.
Non riteniamo sufficiente sbloccare tutte le opere pubbliche di competenza della Regione; occorre rivedere il piano delle opere, eliminando dalla lista quelle deleterie o rispondenti alle lobby del cemento o divoratrici di suolo, fortemente impattanti e a scarso ritorno economico-sociale. Riteniamo strategico convertire le attività delle imprese per ricostruire il territorio e migliorarne la fruizione collettiva, indirizzando le risorse per le stesse imprese (e molte altre) in interventi per la difesa del suolo e la migliore gestione delle risorse territoriali.
P10. Sulle questioni specifiche concordiamo in toto. Probabilmente non è una questione di investimenti, ma di garanzie circa pratiche attive a difesa e tutela della democrazia e della questione morale. Intendiamo andare oltre: la scellerata deliberazione adottata dal ceto politico uscente circa la soglia di sbarramento al 15% (poi corretta all’8%), cui non si sono opposte neppure le forze di centro-sinistra, pone a serio rischio l’esercizio della democrazia in questa regione e la libertà di espressione è seriamente minacciata. Siamo l’unica forza politica che si batte contro questo pericolo. In questo senso chiediamo alla CGIL di sostenerci attivamente e concretamente (contiamo di attivare una procedura legale di ricorso). Se viene meno la rappresentanza istituzionale di forze significative (del 7-8%) sarà facile passare, da parte di queste forze anti-democratiche, all’erosione di altri diritti come quello dell’informazione libera. Con il voto utile indirizzato a chi si batte per queste cose, si potrebbe esprimere una concreta volontà di cambiamento.
P11. La capacità di interlocuzione nazionale ed internazionale in grado di dare seriamente una prospettiva al sistema produttivo della regione aprendo un tavolo che coinvolga imprese nazionali (ENEL, ENI, ANAS, FF.SS., Finmeccanica, Telecom ecc..) è legata all’autorevolezza della compagine di governo e della classe dirigente che si andrà a delineare dopo le elezioni. A cominciare delle procedure di selezione e nomina dei quadri chiamati a presiedere gli enti di proprietà pubblica, in tutti i settori, dalla sanità ai trasporti, all’ambiente e alla cultura. Oggi, come ben sapete le nomine seguono prassi di spartizione partitica cui non sempre neppure i sindacati sono riusciti a porre freno. L’attenzione per le problematiche relative a Gioia Tauro, all’area dello Stretto e ai comparti produttivi ad essi legati, è testimoniata dal riconosciuto, lungo e trasparente impegno del sottoscritto e di persone di assoluta eccellenza coinvolte in ambiente accademico e sociale. Siamo l’unica lista che ha elaborato un quadro chiaro ed organico di proposte programmatiche nel merito.
P12. Le problematiche specifiche sono da noi consapevolmente trattate e numerosi incontri con i protagonisti di queste esigenze vanno in questa direzione.
P13. Concordiamo sull’opportunità di avviare il processo di riforma del Trasporto pubblico locale, attivando forme concrete di gestione pubblica ed efficiente, ma non necessariamente attraverso la costituzione dell’Azienda unica regionale. D’accordo sugli obiettivi, pronti a discutere su metodi e strumenti, senza posizioni pregiudiziali. Circa il Piano regionale dei Trasporti, nessuno in questa regione più del sottoscritto ne va sostenendo da danni l’opportunità, da estendere a tutti gli altri strumenti di piano previsti dalle legge e disattesi da amministratori incapaci; e non solo nel campo dei trasporti.
P14/P15. Vedi Risposta D2 e nostro programma che entra nel merito specifico delle questioni. Le nostre proposte vengono direttamente dal territorio e dalle associazioni.
P16. Come non condividere l’idea che per il mondo giovanile sia necessario un reale piano di stabilizzazione; ma siamo convinti come voi che il concreto e fattivo impegno del Governo nazionale, che finora non c’è stato, potrà diventare realtà solo attraverso un’autorevole e competente amministrazione regionale accompagnata da altrettanto autorevole rappresentanza sociale e sindacale, in uno sforzo comune per far capire che la Calabria sta nelle sabbie mobili e non c’è più tempo da perdere.
P17/P18. Nel nostro programma vi sono affinità di vedute. Lo sviluppo della nostra economia non passa da forme assistenziali, ma dalla piena ed intelligente valorizzazione del nostro patrimonio, territoriale e culturale. Il turismo resterebbe una chimera se affidato a politici senza scrupoli che hanno rovinato la nostra regione: gli scavi di Sibari sono sotto il fango, Kaulon sta per essere divorata dal mare, si chiudono le biblioteche (dotazione annua di 2,5 Milioni azzerata, e la lista dei danni prodotti da questo ceto politico dominante sarebbe lunghissima e ne siete appieno consapevoli).
Non è più tempo per la CGIL limitarsi ad evidenziare criticità e debolezze rimanendo poi osservatrice neutrale. Sarebbe come avallare questo sistema imperante di ingiustizia sociale senza precedenti che ha portato nel baratro la Regione.
Io chiedo anche a voi, a nome dei candidati della Lista L’Altra Calabria e della comunità calabrese tutta, un impegno netto e una presa di pubblica immediata. Dopo il 23 Novembre potrebbe essere troppo tardi».
Domenico Gattuso
Candidato Presidente alla Regione lista “L’Altra Calabria”