di Giuseppe Caruso*
Egr. Direttore,
mi riconosco ignorante delle cose politiche, tanto è vero che nel mio impegno degli ultimi anni mi sono limitato a trasporre principi propri della vita comune, della gente comune. Forse per questo commetto errori a iosa, ma tant’è ….
Non intendo infatti cambiare ottica e da persona comune, forse commettendo l’ennesimo errore, dico che a me sembra una vera e propria contraddizione vivente una giunta comunale che basa la sua forza sul voto determinante del Sindaco, come succede a Siderno.
Di fatto la “invencible armada” con la quale il governo della città è stato conquistato, è affondata. Restano gli scampoli di una maggioranza ridotta all’osso. Le delibere di giunta, infatti, ormai costantemente sono approvate con 9 voti favorevoli della maggioranza contro 8 dell’opposizione e vota anche il Sindaco.
Dobbiamo aspettare che un consigliere di maggioranza si assenti, per prendere atto definitivamente che questa maggioranza non esiste più? Non sarebbe più coerente, invece, ammettere la propria sconfitta e perdere con onore?
E’ difficile dire oggi “guardate che avevamo ragione” perché potremmo sembrare saccenti, ma ….. avevamo in effetti ragione! Non si governa con la sola forza dei numeri, è necessario un progetto comune, un’idea di sviluppo comune, non dei semplici obiettivi da raggiungere.
Direi di più, per governare serve identità nel sentire perché mancando questo anche il miglior amministratore del mondo è destinato alla sconfitta per logorìo ai fianchi dei suoi stessi alleati.
E’ quello che è avvenuto. E’ sotto i nostri occhi come un “gigante” politico per la realtà locale come Fuda, sia costretto a servirsi del suo voto per continuare a governare.
Domani, 30 gennaio, il Senatore – sindaco illustrerà in conferenza stampa gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere, a suo dire per rendere partecipe la popolazione.
Perdonate il paragone macabro ma a me sembra che domani si detterà un epitaffio (per la giunta s’intende).
Concludo dicendo che domani, dopo la celebrazione, si spera avvenga una seria riflessione. No, non sono in vena di rime baciate, il momento non è poetico, è grave e richiede scelte coraggiose che temo però non verranno, come non sono venute in precedenza. La giunta Continuerà a navigare a vista in un mare irto di scogli, senza nemmeno il PD a far da faro (ricordate le affermazioni di Fuda in campagna elettorale sulla necessità di questo partito per il governo della città?). Sino a quando la barca non si infrangerà e affonderà. Allora il botto sarà forte, rumoroso ma quel che temo di più è che possa far affondare l’intera città.
*VOLO