di Gianluca Albanese
LOCRI – Il Gup Domenico Di Croce, al termine dell’udienza di ieri, lunedì 15 ottobre ha pronunciato la sentenza di non luogo a procedere, perchè il fatto non sussiste, nel procedimento a carico di tecnici comunali, direttori dei lavori e imprese fornitrici, nell’ambito delle operazioni di manutenzione del depuratore consortile di Bianco, al servizio dei comuni di Bovalino, Benestare, Casignana e, appunto, Bianco.
I 25 imputati erano accusati di truffa e truffa aggravata, per il malfunzionamento di un depuratore voluto dall’ufficio del commissario per l’emergenza ambientale della Regione Calabria, costruito nel 2003 e per riparare il quale si sono spesi, in quasi tre lustri, milioni di euro, specie per evitare un fenomeno che in questi anni si era spesso verificato, ovvero lo sversamento di liquami nelle fiumare Careri e Bonamico.
La Procura della Repubblica di Locri, quindi, aveva avviato le indagini a carico dei sindaci di Bianco, Bovalino, Benestare e Casignana e, successivamente, dei tecnici e delle imprese.
In tutti i casi, il Gup ha deciso per il non luogo a procedere.
Questo l’elenco degli imputati che non sono stati rinviati a giudizio al termine dell’udienza preliminare di ieri:
Filomena Mollica
Giuseppa Verbaro
Antonio Pelle
Domenico Armeni
Giulio Di Gori
Mario Borganzone
Vincenzo Agostino
Antonia Modafferi
Salvatore Bova
Stefania Marvelli
Maria Napoli
Giuseppe Crupi
Antonio Caminiti
Francesco Falcomatà
Bruno Di Cosimo
Mario Guidace
Giuseppe Cogliandro
Mario Minieri
Antonio Perronace
Cosimo Vincenzo Romeo
Andrea Romano
Francesca Condoleo
Luciano Zurzolo
Antonio Giovanni Crinò
Giuseppe Minnici.