di Gianluca Albanese
SIDERNO – L’indiscrezione è di quelle che stuzzicano parecchia curiosità, specie se si pensa al clima d’incertezza che precede le prossime elezioni regionali in Calabria. Al momento, infatti, l’unico candidato alla presidenza che si presenta come tale in quanto sicuro della propria candidatura è l’ex capo della Protezione Civile calabrese Carlo Tansi, che col suo raggruppamento civico sta girando la regione in lungo e in largo, spesso affiancato da potenziali candidati consiglieri.
E se il centrosinistra deve fare i conti col rebus Oliverio (visto che il Presidente uscente sarebbe appoggiato da molti circoli locali del suo partito ma non dai vertici nazionali del Pd) e con l’ipotesi di presentarsi con un’alleanza elettorale col Movimento 5Stelle (sarà il voto odierno in Umbria, probabilmente, a dare qualche indicazione in più) anche nel centrodestra la situazione appare meno chiara di quanto vogliano far credere i pur tanti sostenitori del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, sul quale da tempo la Lega ha espresso le proprie riserve. Al momento crescono le quotazioni del consigliere regionale uscente Mangialavori, sul quale ci sarebbe già una più ampia convergenza, ma non si escludono ulteriori soprese.
I bene informati, infatti, assicurano che settori moderati della Lega e di Forza Italia nazionali starebbero lavorando sottotraccia per individuare candidature di prestigio pescando nel mondo delle professioni e al di fuori dei contesti più squisitamente partitici. Insomma, proprio come avvenne nel 2010, quando rimase per parecchi giorni in piedi l’ipotesi di candidare il medico originario di Marina di Gioiosa Ionica Bernardo Misaggi, considerato così vicino a Berlusconi che lo avrebbe voluto alla presidenza della Regione Calabria, anche oggi la Locride sembra essere terra di potenziali candidati di prestigio per un centrodestra che solo se si presenta unito può alimentare chance di vittoria.
E allora, le indiscrezioni trapelate parlano di un particolare interesse da parte dei vertici della Lega per il magistrato bovalinese del Consiglio di Stato Giuseppe Chinè, che però avrebbe gentilmente declinato l’offerta.
Una suggestiva ipotesi, invece, riguarda l’avvocato di origine locrese Cesare Placanica, presidente della Camera penale di Roma, che piacerebbe molto sia alla Lega che a Forza Italia, tanto che i loro maggiorenti non disdegnerebbero la sua candidatura alla Presidenza della Regione. Un nome di prestigio, quello di Placanica, che costituirebbe un autentico asso della manica per una coalizione che mai come in questo momento appare priva di certezze sul proprio futuro in Calabria, tanto che alcuni politici locali che da tempo avevano manifestato l’intenzione di candidarsi per uno scranno in consiglio regionale, starebbero mettendo in conto le potenziali insidie della loro scelta, considerata la perdurante indeterminatezza di ruoli e aggregazioni.
Tant’è. Solo il tempo ci dirà se quella di Placanica sarà solo un’ipotesi sotterranea o se dovesse prendere corpo. Tra l’altro, una sua eventuale candidatura aprirebbe la scena a uno scontro elettorale in famiglia: l’avvocato, infatti, è cugino dell’attuale assessore al Bilancio della Regione Calabria Mariateresa Fragomeni.