di Gianluca Albanese
SIDERNO – Sono giorni in cui, a meno di due mesi e mezzo dalle elezioni comunali, previste per il prossimo 31 maggio, si stanno completando le liste dei candidati consiglieri a sostegno dei tre candidati sindaci. Lente Locale intende compiere, ad oggi, lo stato dell’arte nei vari schieramenti.
{loadposition articolointerno, rounded}
IL CENTROSINISTRA
Superate le incomprensioni di inizio mese, la coalizione è tutta tesa a completare il programma, raccogliendo i frutti del lavoro svolto dalla commissione all’uopo costituita e soprattutto ad allestire per tempo le liste.
Molti i nomi che si fanno tra i papabili a un posto di aspirante consigliere, ma ancora non c’è nulla di ufficiale.
Di certo, si sa che la lista che fa capo a Sinistra Ecologia e Libertà del leader cittadino Mimmo Panetta non sarà una lista di partito, ma avrà un simbolo e una denominazione che richiamano alla visione di una sinistra moderna ma capaci anche di aggregare personalità non direttamente annoverabili nell’universo progressista.
Lavori in corso anche nelle liste che stanno componendo il Centro Democratico del candidato sindaco Pietro Fuda, che da tempo ha chiamato a raccolta i suoi fedelissimi, e Siderno Libera.
Il Partito Democratico, dal canto suo, sembra stia riuscendo bene nell’intento di fare una lista competitiva e inclusiva di tutte le anime del Pd e dei partiti ad esso vicini, superando divisioni interne e polemiche del passato. Tra i papabili per una candidatura a consigliere del Pd anche la socialistaAnna Romeo, che così rientrerebbe nella coalizione dalla porta principale, dopo qualche critica, nemmeno tanto velata, a chi – a suo dire – avrebbe escluso la componente di cui fa parte dalla fase costitutiva del tavolo del centrosinistra cittadino.
IL CENTRODESTRA
Anche qui si lavora sul programma. Due le liste in fase di completamento: una col simbolo di Forza Italia, l’altra di ispirazione civica. L’Udc, giorni addietro, ha diffuso ad alcuni organi di stampa una nota in cui preannunciava che, fermo restando il sostegno al candidato sindaco Pietro Sgarlato, ha rinunciato a mettere il proprio simbolo in lista.
Resta da valutare, ora, quale impatto avrà sull’elettorato sidernese la mancata presentazione del simbolo dell’Udc, che alle scorse elezioni regionali ha preso solo 18 voti in città. Nel frattempo, la coalizione capeggiata da Sgarlato appare come quella più legata alla storia recente di Siderno, essendo la diretta prosecuzione della coalizione che ha governato la cittadina dal 2001 al 2012, fatte salve le parentesi commissariali.
Sgarlato, infatti, è stato il vice sindaco nell’amministrazione Ritorto, rimasta in carica un anno, e la cui breve durata fu dovuta alle dimissioni dell’allora primo cittadino per motivi personali, anche se va ricordato che lo stesso ricevette un avviso di garanzia nell’ambito dell’operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria denominata “Falsa Politica”.
Pochi mesi dopo arrivò lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, deciso dal Presidente della Repubblica dopo il lavoro svolto dalla Commissione d’accesso agli atti che rimase a Siderno sei mesi.
Una decisione, quella dello scioglimento del civico consesso, che fa il paio, con alcune condanne in primo grado che hanno colpito alcuni esponenti di spicco del centrodestra cittadino.
Il primo, come si ricorderà, fu Sandro Figliomeni, sindaco di Siderno dal 2001 al 2010 condannato a 12 anni in primo grado al processo “Recupero-Bene Comune”; poi fu la volta dell’ex consigliere comunale di maggioranza (durante la seconda amministrazione Figliomeni) Giuseppe Tavernese(condannato in primo grado dopo il processo “Falsa Politica” celebrato con rito abbreviato a sei anni di reclusione); quindi, lunedì scorso, la sentenza (sempre del processo “Falsa Politica” ma celebrato con rito ordinario), che ha visto la condanna dell’ex consigliere di maggioranza dell’amministrazione Ritorto Domenico Commisso. Da non dimenticare, infine, l’invio in Procura degli atti riguardanti l’altro ex consigliere comunale di maggioranza (con l’amministrazione Figliomeni) Roberto Verbeni, ma soprattutto il rinvio a giudizio dell’ex presidente del consiglio comunale (sempre durante la seconda giunta Figliomeni) Totò Macrì, a seguito dell’inchiesta denominata “La morsa sugli appalti pubblici”.
Insomma, la bufera giudiziaria che si è abbattuta su Siderno nel triennio 2010-2012 ha colpito – pesantemente – diversi esponenti del centrodestra cittadino. Quanto basta per far chiedere a più di un moderato sidernese un rinnovamento radicale della propria classe dirigente, come avrebbe voluto il forzista Michelangelo Vitale, che fino all’ultimo ha provato a far convergere i partiti di centrodestra sul sostegno a Peppe Caruso. Così non è stato, tanto che Caruso si candida con una lista civica e apartitica, mentre il centrodestra ha puntato su Pietro Sgarlato che, sebbene non sia mai stato raggiunto da alcun tipo di avviso di garanzia, risulta essere comunque espressione della passata amministrazione comunale, avendo ricoperto il ruolo di vicesindaco con delega al Bilancio dell’amministrazione Ritorto, l’ultima in carica prima della gestione commissariale affidata (dopo lo scioglimento del Consiglio) all’attuale triade che quindici mesi fa ha decretato il dissesto dell’Ente, ritenuta l’unica strada possibile, vista la situazione dei conti comunali.
L’AREA CIVICA DI CARUSO
Una o due liste a sostegno dell’avvocato sidernese? La riserva non è stata ancora sciolta. Di certo,Peppe Caruso sta riuscendo nell’intento di coinvolgere nella competizione elettorale del 31 maggiomolti volti nuovi della politica cittadina. In larga parte professionisti e imprenditori delusi dai partiti tradizionali e stanchi di delegare il futuro dell’amministrazione civica ai soliti noti. Un ruolo, quello di polo catalizzatore dei delusi della politica, che si potrebbe anche rafforzare, dopo la notizia della rinuncia del Movimento 5Stelle a presentare proprie candidature, ma anche dopo la scelta, compiuta a inizio gennaio da Pietro Fuda, di candidarsi nel quadro di una coalizione di centrosinistra.
Appare chiaro che Caruso e soci vogliono rompere col passato amministrativo e si concentrano sulla composizione della lista a sostegno del candidato sindaco, alla quale se ne potrebbe aggiungere una seconda.
Alla riunione che ha avuto luogo ieri sera, nella sede del movimento, ne seguiranno altre a breve.