Sabato scorso al palazzo della Provincia di Reggio Calabria è stato presentato il programma di escursioni del 2013 intitolato “Le vie dei mercanti”. Lente Locale riporta alcuni passaggi fondamentali illustrati dai relatori in quella sede.
Nel suo saluto introduttivo, il presidente dell’associazione Totò Pellegrino ha detto che «Rivolgiamo un caloroso benvenuto a tutti gli ospiti presenti, ai rappresentanti degli Enti, che seguono con costante attenzione la nostra attività, ed agli amici giornalisti sempre disponibili a divulgare le nostre iniziative con impegno e professionalità. Oggi, prima di passare alla presentazione del programma escursionistico per il 2013 e dell’opuscolo che ne descrive le attività, vorremmo soffermarci sull’associazione in sé e in particolare sul materiale umano che compone Gente in Aspromonte, vero presupposto per la riuscita delle attività che portiamo avanti da più di 20 anni». Quindi, è stata la volta della sua vice Elvira Romeo. «‘Camminare per conoscere e tutelare, alla ricerca della natura e della cultura dei luoghi’: in sintesi può essere questo motto che ispira l’escursionismo promosso dall’ Associazione “Gente in Aspromonte”, escursionismo inteso come attività non competitiva, del camminare nella natura, sempre più indirizzato verso una consapevole ed appassionata conoscenza del territorio. I soci di Gente in Aspromonte non si accontentano di osservare semplicemente i luoghi visitati, la flora e la fauna, ma desiderano scoprire i segni dell’uomo e le culture di oggi e di ieri presenti sul territorio, e condividono appieno l’idea che l’attività escursionistica oltre che offrire il piacere del camminare nell’ambiente, riesce sempre a suscitare, mediante la conoscenza diretta e concreta sul campo, un vivo interesse e partecipazione alle azioni di tutela del territorio. È per questo che l’associazione può giovarsi dell’apporto di collaboratori negli anni sempre più numerosi, e ogni anno riesce a predisporre programmi tematici alla scoperta di nuovi sentieri; inoltre oggi “Gente in Aspromonte” si distingue nel panorama dell’associazionismo anche perché capace di proporre, seppur con grandi sforzi organizzativi, un escursionismo fruibile quanto più possibile sia dai soci ormai esperti, sia da quanti si accostano per la prima volta alla montagna. Altro desiderio e naturale necessità di “Gente in Aspromonte” è quello di incrementare i rapporti di socialità e amicizia in questa grande famiglia, con spensieratezza e vitalità, e questa formula del camminare insieme si è dimostrata valida, come testimoniano le adesioni costanti. A questo proposito una breve considerazione: lo scorso gennaio, in occasione della presentazione del programma dell’anno che si è appena concluso, con grande soddisfazione abbiamo potuto confermare dati significativi di crescita dell’associazione, in termini di “quantità”, parlando dell’incremento del numero dei partecipanti e delle persone che offrono la loro pregiatissima collaborazione a Gente in Aspromonte, e in termini di qualità, parlando ad esempio delle attività, dei temi trattati e dell’interesse e sostegno che riceviamo da parte delle Istituzioni, delle tv locali e nazionali e della stampa. Quello che oggi vorremmo invece sottolineare, in tema come detto in apertura di “materiale umano”, è un ulteriore elemento distintivo della nostra Associazione: è significativo, oltre che ormai raro, ritrovare valori di solidarietà e rispetto reciproco. In un qualsiasi contesto sociale, nei particolari momenti delicati o addirittura critici che si possono attraversare, l’equilibrio e l’affiatamento esistenti nel gruppo possono essere infranti se emergono egoismi, o peggio protagonismi, o ancora le prevaricazioni e le incomprensioni. Un grande riconoscimento va quindi a tutti i soci che, con grande senso di maturità e responsabilità, sono stati sempre presenti, attivandosi e partecipando sempre con maggiore slancio sia alle iniziative che all’organizzazione delle stesse anche nei momenti più difficili. Adesso, entrando nel vivo dell’argomento di questa sera, illustriamo il programma di quest’anno: il titolo scelto è “Le vie dei Mercanti”: le escursioni del 2013 ci porteranno alla scoperta di alcuni di quei percorsi che hanno preso la denominazione propria dai commerci che vi si svolgevano un tempo: un’antica rete di sentieri percorsa da mercanti, pastori, contadini, pellegrini e briganti che abbracciava l’intera provincia, dai centri costieri ai paesi dell’entroterra, senza mai toccare il mare, sospesa sulla sua cornice superiore: quella dei monti. Si possono distinguere i passaggi nati per soddisfare bisogni occasionali o, comunque, saltuari, che diedero vita a piste o sentieri di importanza temporanea, da quelli che hanno, nel corso degli anni, assunto una notevole rilevanza storica o che sono nati per precise esigenze di difesa da invasioni o di particolari traffici commerciali. Per una ricostruzione attraverso i secoli, bisogna immaginare una “popolazione in movimento” che, individuato un luogo di insediamento che corrispondesse alle sue esigenze, vi si insediava. Da lì poi gli elementi della comunità cominciavano a dirigersi verso una serie di altri luoghi di interesse, ad esempio per l’esposizione adatta ad una certa coltivazione, o per la presenza di sorgenti, di luoghi di culto, di punti di avvistamento o di difesa, o soprattutto luoghi dove scambiare le merci, e proprio attraverso la circolazione in tali ambiti, si sono generati dei camminamenti che con il tempo sono diventati sentieri e poi strade Avendo presente la mappa del nostro territorio, possiamo quindi distinguere le linee di tendenza delle direttrici primarie, che si sviluppano prevalentemente sull’asse est-ovest, a riprova che l’Aspromonte non ha mai costituito una barriera insormontabile, anzi, attraverso i suoi valichi, ha comunque offerto buona possibilità di collegamento. E così conLe vie dei mercanti individuiamo numerosi itinerari paralleli, affiancati, anche a poca distanza uno dall’altro, utilizzati in alternanza a seconda delle situazioni e del trascorrere del tempo. Ci si può chiedere, allora, perché certi percorsi siano stati abbandonati per lungo tempo e poi riutilizzati, oppure perché altri sentieri, prima trascurati, siano in seguito divenuti vie di primaria importanza, ma questo è legato a fatti storici, o evoluzioni sociali. Ritrovare e ripercorre questi percorsi, ha comunque grande valore perché, da un lato, riattiviamo vecchie vie, sentieri, valichi, mettendo in evidenza fabbricati rurali, manufatti storicamente legati all’agricoltura, al commercio, alle relazioni sociali. Dall’altro, le vie dei mercanti rappresentano l’elemento artificiale, attraverso il quale l’uomo ha modificato l’elemento naturale creando un nuovo paesaggio che, di volta in volta trasformandosi, ha inciso sui modi di essere delle popolazioni, portando al cambiamento di abitudini e mentalità. Adesso alcuni dati riguardanti strettamente il programma: Le escursioni sulle antiche Vie dei mercanti inserite nel programma sono di varie difficoltà: 2 Turistiche; 19 Escursionistiche; 6 per Escursionisti esperti e 1 di torrentismo; toccheremo 40 comuni e 6 comunità montane, prevalentemente nel Parco d’Aspromonte ma anche nel Parco Regionale delle Serre. Verrà poi realizzato il programma delle attività estive, per gli appassionati dell’acqua dolce, “Agosto Insieme”. Da ricordare le escursioni notturne come il passo dei due monti (Consolino – Monte Stella), la classica di Monte Cucuzza con i suoi 1956 metri, ed ancora la breve passeggiata fra Mongiana e Fabrizia. Tra le tante, si sottolineano alcune vie di comunicazione di importanza strategica: Passo del Mercante ai piedi di Montalto; Le vie dell’area Grecanica ( importanti per lo scambio commerciale tra le popolazioni della zona grecanica con quelle di Africo e Bova); Passo Cerasara ai piedi di Monte Scorda (fungeva da importante crocevia per mercanti, pastori e carbonai); Passo Cancello (nodo importante che favoriva l’aggregazione, l’amicizia e i matrimoni tra le genti dei due versanti); Passo Mercante (Zomaro) (via di comunicazione già usata dai locresi in periodo magno-greco); Passo Mercante Mammola – San Giorgio Morgeto. Ma il Passo più importante tra le due provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia è il Passo di Croce Ferrata (quadrivio di importanti vie di comunicazione) e la grande via delle ferriere che dal Passo Zija portava alla Ferdinandea. Abbiamo previsto infine per quest’anno 2 fuori sede sul tema: il primo a Istanbul, per visitare con un trekking cittadino l’antica città crocevia di merci e civiltà, e l’altro al Parco Regionale dei Campi Flegrei. Concludiamo rimarcando che “Le vie dei Mercanti” rievocheranno all’escursionista tutto un mondo di umanità, di civiltà, di vita, andato forse irrimediabilmente perduto; infatti, lungo il suo percorso, egli potrà rivivere le avventure e le emozioni di chi lo ha proceduto lungo le vie dei monti». Dopo la lunga relazione di Elvira Romeo, è stata la volta di due uomini di cultura appassionati di montagna, trekking e degli aspetti sociali e culturali che costituiscono le doti dell’attività sociale. E’ il caso del professor Orlando Sculli, che ha catalizzato l’attenzione dei presenti illustrando come la morfologia della nostra Provincia fosse totalmente diversa negli scorsi secoli: con il mare che si incuneava per parecchi chilometri nell’entroterra, nella Calabria antica, ricca quindi di veri e propri fiordi lungo gli odierni letti delle fiumare, le merci, nei periodi meno favorevoli, erano trasportate per mezzo di imbarcazioni di piccola stazza che navigavano con lungo tali fiordi e poi mediante il trasporto a dorso di mulo attraverso i passi più agevoli dell’Aspromonte, detti Passi Istmici, verso le località del Tirreno. Di conseguenza i passi, che fino a meno di un secolo addietro erano utilizzati per attraversare le montagne dallo Jonio al Tirreno, erano in corrispondenza delle fiumare o almeno dal punto in cui si fermava la navigazione su di esse, da cui ci si dirigeva verso i valichi. Prendendo ad esempio il posto di sosta delle imbarcazioni sull’Amendolea, ci si dirigeva a sinistra, alla ricerca di un valico in direzione di Reggio, mentre a destra attraverso Pedimpisu ci si dirigeva verso la Piana e verso Delianova, attraverso i campi della Melìa. Ancora, alla fine della navigazione sul Gerace e sul Novito, ci si dirigeva verso il passo del Mercante, che conduceva nella Piana e sul Tirreno. In altri termini dall’arrivo dei coloni greci ad oggi, i passi attuali sono stati le porte verso i due mari: lo Ionio ed il Tirreno, mentre il professor Domenico Minuto ha sottolineato come l’affiatamento e lo spirito di amicizia che lega i soci di Gente in Aspromonte siano valori indispensabili in tutti i contesti sociali per la crescita umana e morale dell’uomo, ha apprezzato il tema scelto per quest’anno perché ripercorrendo le vie dei mercanti si potrà rievocare tutto un mondo di umanità, civiltà e vita, raddoppiando così le esperienze infinite del camminare nella natura. Al tavolo presidenziale ha partecipato il Direttore dell’Ente Parco, l’architetto Tommaso Tedesco che ha ringraziato Gente in Aspromonte per il lavoro che porta avanti ogni anno, per la capacità di scoprire e mettere in evidenza le tipicità della nostra terra, già tangibile osservando l’opuscolo del Programma Escursioni 2013, ricco di foto e descrizioni che raccontano un mondo ricco e vario come quello dell’Aspromonte. Infine, è intervenuto il Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte dottor Antonio Alvaro, che, pienamente convinto che la presenza di un’associazione come Gente in Aspromonte sia un’opportunità di grande rilievo per il territorio dell’Aspromonte e per le comunità che lo abitano, ha confermato l’importanza dell’apporto dell’Ente Parco alle realtà locali: solo un ente che sappia valorizzare appieno le potenzialità del territorio su cui ha competenza, potrà affermare di aver realmente raggiunto i suoi obiettivi.