di Gianluca Albanese
SIDERNO – Quella che mentre scriviamo sta per concludersi, è stata sicuramente una delle sedute di consiglio comunale più difficili per l’amministrazione Fuda sin dal suo insediamento. Vuoi per i pesanti rilievi mossi dalle opposizioni su ogni punto (a cominciare dall’approvazione dei verbali delle sedute precedenti); vuoi per l’ulteriore assottigliarsi della maggioranza consiliare, visto che il consigliere del Centro Democratico De Leo si è espresso sui punti più importanti allo stesso modo del gruppo Pd e del consigliere del Pci, non è stata affatto una passeggiata per l’esecutivo guidato dal sindaco Fuda, e più di una volta è dovuto intervenire il segretario comunale Umberto Nucara per dirimere alcune questioni, tra le quali, appunto, l’asserita mancata inclusione dei verbali delle sedute precedenti nei faldoni in possesso dei singoli consiglieri.
Ma la vera discussione articolata si è aperta quando sono stati trattati i punti relativi a due variazioni al bilancio di previsione 2016/2018 e il consigliere forzista Sgarlato ha esordito dicendo che «Se non prendo la parola io, il Consiglio tace», contestando l’aumento di spesa per la gestione del depuratore consortile e il fatto che il contratto di affidamento del servizio alla Novito Srl «Che – ha detto Sgarlato – è un atto di gestione» sia stato firmato dal sindaco e non dal responsabile del servizio. E non è vero che come hanno fatto credere in precedenza, la questione della transazione con Siderno Ambiente è stata definitivamente chiusa e poi non è giusto che in un consorzio di cui Siderno è Comune capofila, si debba assumere degli oneri senza far compartecipare tempestivamente e adeguatamente gli altri comuni consorziati, a cominciare da Locri. Avete comunicato agli Enti consorziati – ha chiesto al sindaco – la necessità di mettere a bilancio le proprie quote?».
E se l’assessore al Bilancio Giovanni Lanzafame ha rimarcato che «Gli equilibri di bilancio sono stati salvaguardati e le variazioni, a saldo zero, sono state chieste dai responsabili dei settori», ricordando, come, ad esempio, le spese per gli studenti con disabilita siano aumentate da 12.500 euro a 50.000 euro, il consigliere del Pd Giorgio Ruso ha contestato la scarsa incisività dell’azione politica, da lui giudicata «Succube delle indicazioni dei dirigenti», lapidario è stato l’intervento del sindaco Fuda che, sulla depurazione è stato categorico: «I consorzi li fa la Regione e noi siamo capofila da diversi anni perché siamo il comune più popoloso. Bisogna ragionare in un’ottica di consorzio perché altrimenti se un comune depura e i centri vicini non lo fanno la balneabilità del mare diverrà impossibile. So benissimo – ha aggiunto – che il Comune di Locri sta arrivando al dissesto, ma se non depura Locri i danni li avremo tutti. Sarà la Regione che stabilirà che il Comune di Siderno non dovrà accollarsi tutti i costi, e poi se ho firmato il contratto l’ho fatto perché sono stato delegato dai consigli comunali degli enti consorziati e se questo implicherà delle responsabilità non saranno sicuramente ascrivibili al sottoscritto».
Il punto, come gli altri che lo hanno preceduto, è passato coi voti favorevoli di Fattore Comune e Centro Democratico, quelli contrari dei consiglieri Sgarlato e Cataldo, e l’astensione dei consiglieri del gruppo Pd, di Totò Sgambelluri e Vincenzo De Leo.
Sulla costituzione di parte civile nel processo per 416bis conseguente all’operazione “Ape Green” della Dda di Reggio Calabria, le opposizioni hanno contestato all’assessore Romeo una relazione poco dettagliata e troppo superficiale sul punto «Perché – ha detto Sgarlato – non dobbiamo limitarci a votare per semplice alzata di mano, solo perché lo prevede lo statuto comunale, ma dobbiamo discutere e denunciare pubblicamente questi gravi reati contestati», mentre il consigliere di Fattore Comune Oppedisano, di professione avvocato penalista, pur tra i mugugni della capogruppo Pd Mariateresa Fragomeni, presidente della commissione consiliare sulla revisione dello Statuto, ha anticipato che «Vogliamo estendere la costituzione automatica di parte civile anche nei processi per reati di violenza sulle donne e sui minori».
Questo punto è passato all’unanimità.
Particolarmente spinosa, infine, la questione relativa alla transazione tra il Comune e la società Siderno Nuoto «Necessaria – ha spiegato l’assessore Lanzafame – a risolvere l’annosa questione della piscina comunale di contrada Cerchietto e restituire alla collettività un bene prezioso che rischia di rimanere ancora una volta inutilizzato, visto che l’acquisizione al patrimonio dell’ente, dopo la decadenza del diritto di superficie operata dall’allora commissario prefettizio del Comune di Siderno Rosalba Scialla non è stato mai trascritto e quindi non si può – allo stato – trasferire al Comune la piena disponibilità dell’immobile».
Lanzafame, al termine dell’esposizione fatta e ripresa dal video che segue, ha spiegato i termini della transazione: «Siderno Nuoto rinuncia a ogni azione contro il Comune e quest’ultimo torna proprietario pagando a Siderno Nuoto solo gli interessi del mutuo pari a poco più di 92mila euro e 20.000 euro ai tre soci che la compongono per i pagamenti fatti tra dicembre 2015 e gennaio 2016, ricordando che comunque l’Ente sta pagando il mutuo che si era accollato qualche lustro fa».
guarda il video della relazione di Lanzafame
Il consigliere del Pd Ruso ha contestato quello che ha definito «Un enorme spreco di denaro in questa vicenda per il quale rischia di non pagare nessuno. MI auguro – ha proseguito – che una volta che il Comune tornerà nella piena proprietà della struttura, la stessa non finisca più nelle mani di cannibali», contestando altresì la mancata votazione di un precedente schema di transazione su cui il consiglio comunale preferì non esprimersi – optando per il rinvio – più di un anno fa.
E se la ricostruzione delle ragioni del rinvio fatta dal presidente del consiglio comunale Paolo Fragomeni ha trovato sostanzialmente concorde il consigliere di Fi Sgarlato, quest’ultimo ha ricordato che «Ogni riunione fatta per migliorare il primo schema di transazione è stata vanificata oggi, quando ci viene chiesto di votare una transazione sostanzialmente peggiorativa della precedente, in cui viene omessa l’indicazione del debito residuo con l’Istituto di Credito Sportivo e in cui l’unica certezza sono i soldi che il Comune deve restituire a una società come la Siderno Nuoto che non ha mai pagato, se non 15.000 euro all’anno per gestire una struttura così imponente per dieci anni. Il debito complessivo – ha concluso Sgarlato – arriva a 2.300.000 euro: una truffa per il Comune, specie se si considera che la società, che tra l’altro è ancora dentro l’impianto, ha versato solo due mensilità, lo stretto necessario per rientrare in possesso delle chiavi della struttura e poi nulla più, tanto che il danno lo ha subìto solo il Comune di Siderno».