R & P
SIDERNO- La serenità mista a gioia mi pervade, come non mi succedeva da tempo. Con gli amici del Lions Club Monasterace Kaulon, che ho l’onore di presiedere dallo scorso mese di luglio, e con i soci dello Specialty Club di Siderno, ho cercato di raggiungere lo scopo che sta alla base della vita quotidiana della mia Associazione: “We serve” – noi serviamo“, far sentire la nostra vicinanza agli ospiti della Casa per Anziani “S. Antonio”, allocata sul lungomare di Siderno.
La giornata di riferimento è venerdì 2 ottobre, “Festa dei Nonni”, una ricorrenza che in Italia è stata istituita ufficialmente da 15 anni, mentre nel mondo è da oltre 60 che se ne parla, da quando una lungimirante cittadina statunitense della Virginia, che si occupava di anziani, aveva intuito l’enorme valenza sociale della figura del nonno. Il suo impegno ricevette il giusto riconoscimento nel 1978, sotto la presidenza Carter, quando venne istituita la festa nazionale dei nonni“quale momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale”.

Il mio club Monasterace Kaulon,con loSpecialty di Siderno, ha scelto di trascorrere con gli anziani della Casa di Riposo “S. Antonio”un intero pomeriggio, in allegria, proprio con chi soffre la solitudine, avendo iniziato, per motivi diversi, un percorso di vita lontano dai propri affetti e dai ricordi della propria abitazione. Comunque, sempre amorevolmente assistito dai numerosi “angeli”, le suore dell’accogliente struttura, in attività fin dagli anni 50-60.
Da febbraio a giugno questa pandemia ci ha costretti a casa in quarantena per paura del virus. Gli anziani, ricoverati nelle Case di Riposo, sono quelli che purtroppo hanno pagato il prezzo più alto: la rinuncia a un bacio, a una carezza, e persino al sorriso della persona cara. Tutto ciò sopportato per mesi, fino a quando hanno potuto rivedere i propri cari, a quarantena finita e a “confini” riaperti. Ma, previo appuntamento, e solo per un quarto d’ora alla volta. Rivedersi seduti su una sedia, dietro a una transenna, a un metro di distanza e nel cortile, perché l’edificio è ancora “vietato” ai visitatori per ragioni di sicurezza. Il distacco fisico qui vale più che altrove. E finora è servito a tutti, ospiti e personale.
Nelle case di cura si parla e ci si guarda negli occhi. La carezza è temporaneamente “proibita”. Solitudine, paura, se non angoscia del vivere, sono le altre ferite lasciate nell’animo degli anziani dall’esperienza del lockdown.
Venerdì 2 ottobre, appunto, siamo stati con i “nonni” per festeggiare insieme la loro “festa”.Tra i miei saluti, come Presidente Lions, e quelli della Madre Superiora, Suor Myrna Qimot, tutti gli ospiti hanno manifestato gradimento per la visita.

E’ stato un pomeriggio insolito, trascorso tra vecchie canzoni,accompagnate dal suono della chitarra, recitazioni di vecchi proverbi e tante poesie, con l’offerta di dolci e con il taglio della torta finale;momenti immortalati da immancabili foto ricordo e infine, in dono, profumatissimi saponi realizzati artigianalmente per gli anziani.



L’iniziativa rientra anche nello spirito del service lions “Stelle in Strada“, voluta dagli Specialist per la Calabria: Filomena Futia, nostra socia, e Nicola Pavone, socio di RC Host. Specialist distrettuale Roberto Milano, che da venti anni assiste i senza tetto e fornisce un pasto caldo a oltre 250 closhards alla stazione di Napoli al motto“Noi siamo ciò che facciamo e non ciò che diciamo! “
Daniela Futia – Presidente Lions Club Monasterace Kaulon