di Redazione
Con una lettera inviata al Prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari, il responsabile Politiche del Territorio del Pd reggino Giuseppe Pinto ha chiesto un’accellerata per gli interventi di messa in sicurezza della strada di grande comunicazione Jonio-Tirreno. Di seguito il testo della missiva completa:
Eccellenza,
mi pregio di scriverLe questa lettera, a qualche settimana dalla commemorazione della morte di un politico di altri tempi: dell’amico e poi politico On. Francesco Fortugno. Dopo la Sua morte tante sono state le proposte e le promesse fatte per il rilancio della Ionica dai Governi nazionali e regionali che si sono succeduti. Purtroppo tante parole e tante manifestazioni si sono fatte e continueranno a celebrarsi ma, certamente, un modo concreto di ricordare la sua morte sarebbe stato quello di inaugurare un’opera, aprire una strada o uno scuola migliorando la vita quotidiana e sociale di quel territorio. Fino ad oggi non è stato così ed appunto alle parole non sono seguiti pochi fatti che concretamente doveva dare o una mano alla crescita del territorio. Sembra anche se a rilento ci sia una controtendenza, la politica abbia preso coscienza della situazione di precarietà sociale e infrastrutturale che non consente per lo sviluppo del territorio.
Eccellenza, può darsi che stia per dire delle cose scontate e per questo mi scuso in anticipo. Vorrei solamente affermare che la sicurezza del nostro territorio si garantisce principalmente con il supporto reale e concreto delle forze dell’ordine e che il cambiamento è possibile solo se, insieme all’impegno dei vari livelli di responsabilità politica ed amministrativa, ci sia un impegno della società civile.
Lo sviluppo in un territorio come il nostro deve rappresentare un punto di riferimento per creare una maggior qualità della vita, protezione sociale e occupazione. Le vere bassi, per creare i presupposti di uno sviluppo reale del territorio, devono essere supportate dagli enti locali e nazionali, giacché gli stessi sono la base del processo di sviluppo per riuscire a mantenere alta la fiducia nel futuro.
Sono un cittadino di questa terra di Calabria, residente in uno dei tanti quartieri che circondano la città di Reggio Calabria, il quartiere di Vito. Un quartiere incastonato tra la cittadella universitaria di Feo di Vito e la collina di Pentimele. Da parecchi anni sono impegnato in politica, una politica attiva per contribuire alla crescita del territorio del quartiere e di riflesso anche per la mia città, contribuendo fattivamente non solo alla risoluzione dei problemi della vita quotidiana dei cittadini, ma d’essere quella cassa di risonanza dello stesso preso le sede competenti. Attualmente sono Responsabile Politiche del Territorio del Partito Democratico.
Eccellenza, vengo subito a sottoporLe il problema della situazione che interessa la strada statale 682 di collegamento Jonio Tirreno.
Una strada che insieme alla SS106 sono le uniche vie di collegamento e di sviluppo del territorio della costa Ionica e Tirrenica della nostra provincia.
Non voglio soffermarmi sul problema SS 106 oggetto di dibattiti e promesse ancora senza risultati. Una SS106, vetusta per le condizioni dell’asfalto, e per i molteplici svincoli cresciuti lungo la costa ionica partendo dal comune di Reggio Calabria che negli anni passati sono cresciuti come funghi che per la maggior parte, a mio avviso, sono abusivi che nessuno ha provveduto ad eliminare e che sono oggetto più delle volte di incidenti anche mortali.
Il problema che voglio rendere evidente alla Sua Attenzione, è la sicurezza della strada di collegamento Ionio- Tirreno. Una sicurezza richiesta da chi vi transita giornalmente giorno e notte, e a differenza della SS106, che attraversa molti comuni della costa Ionica, si trova ad essere più trafficata anche nelle ore notturne dalle forze dell’ordine per controllo del territorio grazie anche alle caserme territoriali.
Sullo Jonio-Tirreno, sui trentotto chilometri d’asfalto esiste solamente la solitudine di chi transita giornalmente per lavoro o dai turisti per visitare il nostro territorio e la situazione diviene più ansiosa nelle ore notturne, dove per lunghi tratti il cellulare diviene un oggetto inutile per l’assenza di campo di copertura.
Io personalmente ho vissuto sulla mia pelle una situazione di disagio per dare supporto e aiuto ad un automobilista rimasto in panne negli anni passati mentre uscivo dalla galleria per andare a prendere l’autostrada a Rosarno. Mi sono trovato in difficoltà e disagio giacché il malcapitato automobilista, fermo in un area di sosta, vedendomi fermare ed abbagliato dai fari della mia macchina, si mise in ansia pensando ad una rapina.
Suppongo Eccellenza, abbia percorso tale strada per l’incarico istituzionale che ricopre e si sia reso conto che i trentotto chilometri nelle aree adibite alla sosta non esistono apparecchi per chiamare o inviare un SOS d’aiuto né un minimo accenno di luce. Nella fase progettuale nessuno ha pensato all’installazione di apparecchi di richiesta d’aiuto, tanto meno chi gestisce tale strada e giacché si fanno continui lavori di manutenzione è facile rendersi conto della necessità degli stessi. Sicuramente illuminare ben quarantotto chilometri diverrebbe un’opera pubblica e di sicurezza non di poco conto ma non chiediamo così tanto, basta mettere gli apparecchi richiesta soccorso con qualche palo illuminante con panelli fotovoltaici nell’area di sosta.
Eccellenza, la invito a valutare di voler fare un autorevole intervento in merito alla realizzazione dell’illuminazione, e installazione degli apparecchi per l’emergenza per ridurre l’isolamento di quella importante arteria.
Mi scuso per sollecitare un Suo intervento per una cosa così banale, sotto gli occhi di tutti e di chi fa finta di non vedere, ma importante per la sicurezza di chi transita giornalmente su tale strada. Il Suo intervento sicuramente, se lo ritiene opportuno, contribuirà ad eliminare quella trafila burocratica che molte volte ha contribuito al ritardo d’opere grandi e piccole, utili alla crescita ed allo sviluppo del territorio come questa che consentirà al cittadino comune d’avere sicurezza e fiducia in qualcosa che sta cambiando.