di Francesca Cusumano
SAN GIOVANNI DI GERACE – Quando un’arte diventa non solo una passione ma anche una professione.
E’ quello che è accaduto al 29enne Paolo Papandrea, di San Giovanni di Gerace, di professione “liutaio”.
Un mestiere antico quello di Paolo ma sempre attuale, nato in primis dalla sua passione per la musica e dai primi accordi di chitarra, insieme al papà.
Dopo aver studiato per otto anni chitarra classica, Papandrea non solo si dedicherà alla costruzione degli strumenti a pizzico (ai quali riserverà tutta la sua dedizione), ma inizierà il suo excursus, iscrivendosi alla scuola civica di liuteria a Milano nel 2015, sotto la guida di grandi nomi, come Lorenzo Lippi, Fabio Bonardi e Gabriele Negri.
«Nel 2018 – ha raccontato a Lente Locale, Paolo Papandrea – ho avuto l’incarico di rilevare una chitarra Hauser del 1939, di proprietà del collezionista Gianni Accornero, già posseduta da Andrès Segovia. Il rilievo – ha proseguito – ha richiesto due mesi di lavoro e oggi, è a disposizione degli alunni della Scuola Civica che su quel progetto, costruiscono le loro chitarre».
Un lavoro certosino dunque, in cui si intrecciano delicatezza, precisione e tanta tecnica, soprattutto per ciò che concerne la selezione dei materiali (e quindi del legno) ognuno con le sue proprietà, che avviene in base alle esigenze ed esperienze possedute dal committente.
Per i suoi strumenti infatti, Paolo Papandrea utilizza sempre materiali di ottima qualità, con una stagionatura adeguata, che sceglie personalmente nelle aziende della Val di Fiemme.
Un lavoro che richiede anche tanta pazienza, tutto manuale e che procede a piccoli passi «Ci vuole – ha spiegato Paolo – un mesetto circa, per realizzare una chitarra, è un lavoro che sicuramente richiede molta costanza».







Il giovane liutaio vanta anche una specializzazione nel restauro di strumenti tradizionali a corda, come mandolini, lire e chitarre battenti, iniziando al contempo, uno studio approfondito su questi strumenti “cardine” della Calabria «Strumenti – ha detto – affascinanti, ricchi di storia e tradizione, dove la ricerca della bellezza e la totalità del suono, conferiscono agli stessi, un ruolo rilevante nel vasto mondo della ricerca della musica etnica meridionale».


Per conoscere più a fondo l’arte e le creazioni del laboratorio di Paolo Papandrea, è possibile consultare il sito internet https://paolopapandrealiutaio.it/, nonché le sue pagine social, facebook e instagram.