R. & P.
ROSARNO – Oggi il settore dell’agricoltura si trova ad affrontare sfide senza precedenti, come i cambiamenti climatici, la globalizzazione e i nuovi modelli di consumo. A rischio un sistema produttivo che garantisce reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il territorio dall’abbandono, dal degrado e dallo spopolamento. Basti pensare che in Calabria la superficie agricola rappresenta circa il 37,6% dell’intera regione. Il settore contribuisce all’occupazione di circa il 15% degli occupati regionali totali, dato di 5 volte superiore a quello medio nazionale. Con 200.904 ettari, la regione Calabria ad esempio occupa il terzo posto dopo Sicilia e Puglia per importanza delle superfici biologiche in Italia
La protesta nasce dalla visione di un’Europa lontana dalle esigenze e dal settore primario e di un’ecologia, capitanata dal Green Deal, che rappresenta una vera e propria punizione per tutta la categoria, perché troppo rigida, limitante e a tratti disarmante. L’aumento delle tasse, il taglio nei sussidi agricoli con l’eliminazione dei principali privilegi fiscali, tra cui quello sul gasolio, non poteva non provocare agitazioni.
<<C’è in gioco la dignità degli agricoltori. La politica sembra aver dimenticato che dietro il lavoro ci sono famiglie con tutte le loro difficoltà. I malcontenti nascono da una serie di riforme europee che sembrano esclusivamente mirate alla transizione verso l’energia pulita, senza tener conto di tutto il contesto>>. Questo il commento di Cetty Scarcella, dirigente provinciale del partito Noi Moderati.
In particolare, le nuove regole comunitarie impongono agli agricoltori di mantenere il 4% dei terreni incolti sopra i 10 ettari, una mossa che ha suscitato preoccupazioni tra i coltivatori di grano e mais. Mentre la manodopera non si trova, si vogliono introdurre carni sintetiche e farine di insetti, i mutui aumentano, i produttori sono oberati da tasse e cartelle esattoriali per dei servizi non forniti, si decide a tavolino di ridurre l’utilizzo di input chimici producendo di meno e paradossalmente inquinando di più, l’estremismo ambientalista la fa da padrone portando a un danno ambientale maggiore e un baratro economico per un intero settore. <<Bisognerebbe – prosegue la Scarcella – mitigare le scelte ecologiste comunitarie e superare la miopia politica europea che vuole fare di tutta l’erba un fascio con una revisione del Green deal europeo. L’Europa non può e non deve imporre regole uguali per tutti perché differenti produzioni in differenti superfici, necessitano di differenti esigenze. L’Europa dovrebbe anzi tutelare la specificità e la particolarità dei suoi territori. È necessaria una tutela a 360 gradi perché l’agricoltura è il cuore pulsante di questa terra. È necessario istituire un tavolo tecnico di veri agricoltori, perché per scrivere le leggi bisogna prima conoscere approfonditamente il tema>>.
Si chiedono maggiori tutele dagli eventi climatici estremi, dal caro energia, dalle epidemie e dalla concorrenza sleale del resto del mondo, di «contenere la fauna selvatica» e rispondere «direttamente» dei danni che questa causa, e di vietare l’importazione di prodotti agricoli da paesi con standard produttivi e sanitari meno rigidi rispetto a quelli italiani ed europei, riducendo così la concorrenza.
<<A Rosarno – conclude il dirigente del partito politico Noi Moderati guidato da Maurizio Lupi e Giovanni Toti – un gruppo di agricoltori si fa sentire da giorni, chiedendo l’aiuto e la collaborazione di più gente possibile. Esorto tutti a cogliere la richiesta di partecipazione e difendere attivamente i propri diritti. In questi giorni vengono organizzati dei cortei, ieri è stata la volta di Rosarno (rotonda S.C.G) fino al piazzale Medmea, oggi fino alla stazione di Polistena. L’attivismo nei limiti della legalità e del rispetto reciproco, è l’unico modo per rendersi protagonisti di una battaglia che vuole tutelare un territorio già sofferente e carente di servizi. Difendiamo il fiore all’occhiello dei nostri territori, difendiamo un’intera categoria di lavoratori, difendiamo l’agricoltura, difendiamo l’Italia>>.