di Gianluca Albanese
CAULONIA – Il “meno siamo meglio stiamo” di un Renzo Arbore d’annata sembra non valere per i rifugiati e richiedenti asilo ospiti dei progetti Sprar in atto a Caulonia nel triennio 2014-2016. La delibera di giunta numero 287 dello scorso 19 novembre, infatti, oltre a prendere atto delle (belle) comunicazioni del Viminale e ad assumere le determinazioni conseguenziali, riguarda la riconferma dei posti aggiuntivi nell’anno 2015, e mette in luce un meccanismo “a finanziamento crescente” da parte del Ministero dell’Interno, in virtù del quale più si accolgono immigrati e maggiore è la somma destinata ai Comuni che ospitano progetti Sprar che, come è noto, li affidano a un ente attuatore che poi dovrà rendicontare le spese per incassare i soldi dal Ministero.
O meglio, è quanto si evince osservando lo schema dei posti assegnati a Caulonia. Sono in tutto 75 per un progetto condotto dal consorzio sociale Goel, come da convenzione stipulata col Comune di Caulonia il 3 giugno del 2014. I primi 25 sono i posti dello Sprar ordinario, quello pagato dal Ministero con le famose 35 euro al giorno per ogni richiedente asilo o rifugiato ospitato; gli ulteriori 50 sono posti aggiuntivi, arrivati nel corso del 2014 in due blocchi da 25 alla volta.
E sapete quanto costano al giorno a persona? Quasi 45 euro.
Proprio così: il Comune di Caulonia, si è visto assegnare dal Viminale un finanziamento di 509.250,00 euro per la copertura dei costi relativi ai 50 posti aggiuntivi, per il periodo che va dal 18 maggio 2015 al 31 dicembre 2015 «finanziamento introitato dall’Ente – si legge nella delibera – con ordinativo d’incasso numero 2312/2015», una somma che divisa per i cinquanta ospiti dei posti aggiuntivi Sprar fa 10.185 euro a semestre “abbondante” per ogni immigrato, pari a 44,87 euro al giorno a persona.
Numeri che si avvicinano a finanziamenti di un milione di euro all’anno solo per i cinquanta ospiti dei posti aggiuntivi dello Sprar di Caulonia e che mostrano – qualora ce ne fosse bisogno – che l’industria dell’accoglienza è quella che al momento sembra venire meglio incentivata dallo Stato e che nelle realtà come quelle dei nostri paesi interni, essa rappresenti una delle principali agenzie di collocamento e di business per gli enti attuatori.
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