di Gianluca Albanese
“Se il Pd, dove sono iscritto, fa il governo con il Pdl, io me ne esco dal partito”. La forma, forse, lascia un po’ a desiderare. Anche il mezzo utilizzato per esternare un concetto così politicamente rilevante, ovvero un social network. Ma le parole dell’ex sindaco di Siderno e attuale leader del Partito Democratico Mimmo Panetta sono pesantissime. Esprimono la delusione, la rabbia e l’insofferenza di tanti militanti come lui che hanno contribuito alla nascita del partito nel territorio, al suo radicamento e alla sua crescita. Panetta, nato e cresciuto nel Pci, conosce bene il concetto di partito e il senso di appartenenza a una sigla, a degli ideali, a un simbolo. Li conosce talmente bene che il correntone che fa capo a lui e alla cugina Mariateresa Fragomeni, largamente maggioritario nel circolo cittadino, non ha esitato a sostenere in massa, candidati forse non in cima alle preferenze della base, ma votati perché lo ha voluto il partito, perché essi stessi sono il partito. È stato così per Pierluigi Bersani candidato alla segreteria nazionale; e’ stato così per Rosy Bindi, alle primarie per decidere i candidati al Parlamento nei giorni tra Natale e Capodanno, quando l’ex ministro della Sanità prese centinaia di preferenze secche, nonostante la presenza in lista di due candidate del territorio come la bersaniana Cristina Commisso di Gioiosa Marina e la renziana Elisabetta Cannizzaro di Caulonia. Insomma, il partito in cui Panetta e tanti altri hanno creduto e forse nel quale ancora vorrebbero credere, sembra averli traditi, specie ora che, dopo la figuraccia e le lacerazioni interne dei giorni in cui si è votato per l’elezione del presidente della Repubblica è pronto a fare un’alleanza di governo col Pdl e la Scelta Civica di Monti, rompendo pure con Sel che è stato alleato alle elezioni Politiche. E dunque, la frase scritta da Panetta su Facebook equivale al preannuncio di addio al Pd. Lui, uomo di parola, quello che dice usa farlo. Quanti lo seguiranno in un circolo cittadino in cui i renziani sono una sparuta minoranza, i giovani turchi non esistono e sono quasi tutti, giovani e anziani, aggregati dal suo carisma? Ai posteri l’ardua sentenza.