di Gabriele Pio Piccolo (Foto Rai Play)
A pochi giorni dalla scomparsa di Maradona, se ne va anche un altro pilastro del calcio italiano e della spedizione vincente ai mondiali del 1982, Paolo Rossi. Soprannominato “Pablito”, attaccante puro, Rossi ha fatto la storia del calcio italiano. Oggi è ricordato principalmente come il calciatore più forte del mondiale in Spagna 1982 con un cammino impreziosito da 6 goal. Ma non tutti sanno che oltre ad aver vinto un pallone d’oro sempre nello stesso anno della consacrazione azzurra, il suo palmarès vanta una bacheca invidiabile da qualsiasi giocatore professionista. Due campionati italiani, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Uefa e una Coppa delle Coppe, questi ultimi tre trofei vinti con la maglia della Juventus tra il 1983 e il 1985. Si tratta di una notizia terribile, arrivata nel cuore della notte e che sconvolge non solo l’Italia ma tutto il mondo intero. La morte è sopraggiunta per Paolo Rossi all’età di 64 anni, a causa di un male inesorabile. Rossi non è stato un qualsiasi calciatore, è stato “Il” calciatore che ha fatto sognare un’intera nazione con le sue azioni in campo e fuori. Infatti “Pablito” recentemente aveva ottenuto il Collare d’oro al merito sportivo nel 2017 e la Cittadinanza onoraria di Vicenza nel febbraio dell’anno corrente. Da qualche anno prestava il suo commento tecnico delle partite trasmesse da emittenti come la Rai e Mediaset, oltre ad essere stato anche un dirigente sportivo. Questo 2020, anno bisestile e funesto ci ha portato via un altro atleta, ma prima di tutto un uomo di sani valori come Paolo Rossi.