di Gianluca Albanese
LOCRI – Quando l’esigenza di vaccinarsi per prevenire l’insorgere di gravi malattie espone al rischio di potenziali contagi da un virus per il quale, a oggi, il vaccino non esiste.
E’ la sintesi – un po’ contorta, lo ammettiamo – di quanto avviene questa mattina al centro vaccinazioni dell’ospedale di Locri. La foto è stata scattata intorno alle 8,30 quando, nell’angusto corridoio adiacente la stanza nella quale vengono praticate le vaccinazioni, si è formato un vero e proprio assembramento.
Decine e decine di persone (oltre 50) affollate senza ricambio d’aria. E se in fondo alla coda il distanziamento sociale sancito per legge viene rispettato, non si può dire altrettanto in prossimità dell’ingresso, quando decine di persone in piedi (compresi anziani e malati) si accalcano perché sta per venire il proprio turno.
Ci si chiede se davvero non ci siano modalità alternative di vaccinazione, per non disperdere quanto di buono, in termini di prevenzione dai contagi, si è appreso durante il lungo e duro periodo di quarantena da CoVid-19, un virus che – giova ricordarlo – non è affatto scomparso. Anzi, come insegna il caso della vicina Palmi, potrebbe ricomparire.