MORTARA – Si e’ svolto sabato l’incontro con i nove candidati a sindaco in lizza per il Comune di Reggio Calabria, promosso dall’Associazione Dacci una Zampa Onlus, presso la struttura del canile comunale a Mortara di Pellaro. Ricordiamo come la struttura, i cui lavori sono stati ultimati nel 2006, poi inaugurata nel 2008, ma mai utilizzata, fino a quando questa estate i volontari dell’Associazione Dacci una Zampa, hanno preso la situazione in mano occupando, la struttura e grazie ai cittadini e anche alle Forze dell’Ordine , sensibili, hanno cercato di fronteggiare il gravoso problema del randagismo, riuscendo a trovare nuove famiglie agli amici a quattro zampe.
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<<Sono passati 91 giorni – scrivono in una nota i volontari – da quando lo scorso 7 luglio Dacci una Zampa Onlus ha deciso di rendere operativo il canile comunale di Mortara e in soli tre mesi la struttura e’ diventata non solo luogo di ricovero per gli animali vaganti, la cui unica sorte sarebbe stata una vita di stenti e di maltrattamenti fino alla morte, ma anche luogo di aggregazione sociale per la cittadinanza Reggina che in questi 91 giorni ha dimostrato solidarietà ai volontari con raccolte di cibo, piena partecipazione all’organizzazione degli eventi promossi dall’Associazione, attestazione di apprezzamento per il lavoro svolto dai volontari che ha permesso di realizzare ben 108 adozioni dei cani ospiti della struttura in meno di 100 giorni. Malgrado la gestione del canile da parte dei volontari di Dacci una Zampa Onlus sia divenuto in breve, nella nostra città e non solo, significativo esempio di pratica virtuosa, oggi, l’Amministrazione comunale, con incurante insofferenza della legalità, avrebbe inteso provvedere all’affidamento definitivo del canile di Mortara all’Associazione Aratea, ditta aggiudicatarie di un bando, la cui procedura di gara, risalente a più di due anni fa e’ da ritenere inefficace in quanto viziata sotto diversi profili. Basterebbe pensare che dalla data dell’assegnazione del bando, avvenuta nel 2012, ne’ l’associazione aggiudicatrice si e’ mai interessata dei randagi sul territorio e tantomeno ha rivendicato l’apertura della struttura, ne’ l’amministrazione comunale ha mai provveduto a definire l’iter di gara, lasciando chiuso il canile comunale e proseguendo le convenzioni con strutture private. Come e’ stato evidenziato nelle più opportune sedi, Aratea e’ un’associazione socio – assistenziale, che non ha alcuna esperienza diretta in materia di accudimento di cani, requisito quest’ultimo ritenuto vincolante ed esclusivo per la partecipazione al bando. Ma siamo a Reggio Calabria, una città le cui istituzioni hanno più volte dimostrato di non apprezzare le pratiche virtuose, ma di proseguire un’apparente e falsa legalità>>. Ma la svolta su tutta questa vicenda arriva proprio sabato mattina. Infatti il Comune di Reggio ha deliberato il definitivo parere positivo per l’assegnazione all’associazione Aratea, che a questo punto può prendere il pieno possesso della struttura fin’ora autogestita dall’Associazione Dacci una Zampa Onlus. Ma se da parte dell’associazione Aratea, i volontari di Dacci una Zampa Onlus sono stati accusati come chi <<ha ostacolato le operazioni ed impedito all’Amministrazione di procedere alla consegna del canile>> o come <<soggetti che stanno dimostrando di non avere a cuore il benessere degli animali, a danno della stessa città, con gravi diffamazioni e calunnie per la stessa associazione e per la mia persona>>, come affermato dalla Putortì in un comunicato stampa. I volontari di Dacci una Zampa, replicano che <<presumiamo siano i candidati alla carica di sindaco e di consigliere a rispondere alle infamanti accuse loro rivolte dalla signora Putortì. Da parte nostra, non possiamo che segnalare come sia curioso, se non paradossale, che la medesima signora – che a nessun titolo nella giornata di sabato si è presentata al canile di Mortara pretendendo di prendere in carico la struttura in nome di un’urgenza che nessun documento testimonia- oggi accusi noi di aver ostacolato la procedura. Siamo costretti a ricordare che se non fosse stato per Dacci una zampa, che dal luglio scorso ha richiamato l’attenzione sull’emergenza randagismo in città, probabilmente la pratica del canile di Mortara sarebbe rimasta a giacere negli archivi del dipartimento dove – come dimostra la richiesta di certificazione di agibilità della struttura a firma dell’architetto Macrì- si è arenata anni orsono>>.
Bisogna anche ricordare per dovere di cronaca che su tale assegnazione da parte dell’Amministrazione comunale, e’ stato formalizzato un ricorso al Tar, un ricorso in autotutela, una diffida tramite pec, un atto stragiudiziale di invito a diffida, e un’istanza di annullamento del bando. Non solo l’Associazione animalista fa anche sapere ponendosi degli interrogativi su alcuni tempi tecnici o meno, <<abbiamo iniziato ad occuparci dei cani che la cittadinanza, le forze dell’ordine, l’Asp e la municipale hanno condotto al canile di Mortara a partire dal 7 luglio, l’agibilità è arrivata il 26, l’accatastamento poco dopo, perché solo il 10 ottobre – a vacanze estive concluse e a pochi giorni dalle elezioni- in fretta e furia si cerca di eseguire l’esito di gara prima della stipula del contratto? Non si comprende in nome di quale principio la dirigente pretenda di usurpare alla politica la soluzione di una questione che ha generato un dibattito tuttora aperto tanto tra le forze politiche che in meno di un mese saranno chiamate a gestire la città, come fra la popolazione. Come già in passato non possiamo che stupirci del rinnovato interesse per il canile della signora Putortì, che solo oggi chiede l’assegnazione di una struttura di cui sembra di essersi dimenticata per quasi due anni. Prima del luglio scorso infatti, non si ricordano nè pubbliche sollecitazioni, nè iniziative giudiziarie da parte della signora, volte a perfezionare l’assegnazione provvisoria ottenuta>>.
Sperando dunque che tutti questi interrogativi vengano finalmente risolti grazie a risposte esaustive e nel pieno rispetto della legalità, a pagarne ancora una volta le spese sono i tanti amici a quattro zampe che si trovano in canile e che se fino a sabato potevano sperare in un futuro migliore, probabilmente da sabato il loro futuro sembra essere ancora più incerto, nelle mani, e speriamo di no, aggiungiamo noi, assumendoci tutte le responsabilità del caso, di chi ha vinto un bando di gara ricordiamo, senza avere il requisito fondamentale, quello di essersi mai occupato di cani e del fenomeno del randagismo. E allora quali interessi bollono in pentola? Forse non gli stessi di chi fin’ora anche se abusivamente, ma con spirito di umanità e abnegazione, ha cercato sempre, di mettere al primo posto la vita dei pelosi recuperati, di quei pelosi che grazie ai video condivisi sulle pagine di facebook, sembrano essere finalmente felici, ogni volta che le porte dei box vengono aperte per farli uscire e socializzare insieme, farli correre e sgambare, per poi essere coccolati dagli amorevoli volontari. Dovrebbero essere proprio queste immagini ad essere visionate da chi di competenza per valutare a chi affidare la struttura, senza far riferimento a un bado di gara che appare viziato nella forma.