di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Due ore abbondanti di consiglio comunale aperto per discutere delle difficoltà dell’Ente nella riscossione di tributi come quelli relativi ai rifiuti e al servizio idrico, che registrano oltre l’80% di cittadini che non pagano. E’ quanto è stato discusso questa sera nella sala consiliare del centro “Egidio Gennaro”, alla presenza di un folto pubblico di cittadini mostratisi assai interessati alla tematica.
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I lavori si sono aperti con un minuto di raccoglimento che l’aula ha inteso osservare alla memoria della povera Antonella De Leo, candidata alle passate elezioni comunali nella lista “Progetto paese” e scomparsa poche settimane fa per un male incurabile.
Quindi, il sindaco Vestito ha aperto i lavori, con una lunga e puntuale relazione, della quale proponiamo alcuni tra i passaggi più significativi:
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In sostanza, a Marina di Gioiosa non si riesce a trovare un istituto di credito al quale affidare il servizio di tesoreria perché oltre l’80% dei cittadini non paga l’acqua e lo smaltimento della spazzatura, a fronte – e qua si può parlare di vero e proprio paradosso – di una percentuale di riscossione di tributi in autoliquidazione come Tasi e Imu prossima al 100%.
Un comune che rispetta sei criteri su dieci relativi all’indice di non deficitarietà dell’ente «E se non dovesse essere rispettato uno solo dei quattro punti mancanti e legati proprio alla mancata riscossione dei tributi – ha spiegato il primo cittadino – si andrà incontro al dissesto».
Ma non solo. Sull’Ente grava anche il passaggio, previsto per l’esercizio 2015, dal bilancio di competenza al bilancio di cassa, in virtù del quale se non si riesce a incassare di più dai tributi comunali, si rischia seriamente di non non poter erogare servizi come lo scuolabus o la mensa scolastica.
«L’amministrazione – ha aggiunto il sindaco – ha già operato una decisa azione di spending review, in virtù della quale sono stati abbattuti i costi delle utenze telefoniche, è stata tolta la Tv al plasma nella stanza del sindaco e si sta provvedendo alla sostituzione dei rubinetti in molte utenze pubbliche, comprese le scuole, alla luce degli accertati sprechi».
Ma non basta, tanto che, in seguito, Vestito ha indicato le linee guida per combattere il mancato incasso dei tributi, a partire dalla creazione di una cabina di regia (composta dal sindaco, dal segretario comunale, da due consiglieri comunali, di cui uno di maggioranza e uno di opposizione, oltre che i responsabili dei servizi comunali e il comandante della Polizia Municipale) che si riunisce ogni due mesi e coordina la lotta alla mancata corresponsione dei tributi. A ciò si aggiunge, nelle intenzioni dell’amministrazione, un coordinamento con Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, il perseguimento dell’evasione accertata, con misure restrittive come la riduzione della portata dell’acqua, il recupero coattivo delle somme dovute per autorizzazioni e concessioni, l’aggiornamento delle banche dati con il coordinamento costante con l’ufficio anagrafe e il censimento delle attività produttive e dei permessi per costruire.
Il tutto, tenendo conto che, come ha ribadito il sindaco Vestito «C’è un principio di civiltà da perseguire e salvaguardare, perché pagare le tasse è un dovere per garantire i diritti dei cittadini».
Dai banchi dell’opposizione, il consigliere Pasquale Mesiti ha dapprima ringraziato il sindaco per aver tenuto in debita considerazione i suggerimenti della minoranza e ha formulato proprie proposte «Elaborate insieme al capogruppo Badolisani – ha detto – e agli attivisti del Movimento 5Stelle Luigi Errigo e Dino Audino».
In pratica, Mesiti propone di scomputare i debiti a carico dei cittadini morosi perché indigenti, sostituendo la corresponsione di denaro con la prestazione di lavoro di pubblica utilità «Da realizzare – ha chiarito il consigliere – sulla scorta della positiva esperienza del progetto “Aiutamundi” del Goel che ha maturato la giusta esperienza e competenza nel campo».
Quindi, il presidente Loredana Femia ha aperto agli interventi del pubblico, che ha vinto l’iniziale ritrosia ad intervenire solo dopo che a rompere il ghiaccio è stato l’assessore Napoli, che ha detto che «Avremmo voluto fare nostre le proposte del consigliere Mesiti già dai tempi del nostro viaggio a Saracena per individuare soluzioni per rendere remunerativo il riciclo dei rifiuti, e ne abbiamo discusso ampiamente prima del Consiglio odierno,ma attualmente non esistono gli escamottage legali per realizzarle e noi non vogliamo fare demagogia o offendere l’intelligenza delle persone. Di sicuro -ha proseguito l’assessore – è impensabile che il 90% dei cittadini che non paga le tasse sia composto da incapienti. Il punto – ha concluso – è che i tributi comunali, a differenza dei costi per utenze domestiche, vengono percepiti come meno “rischiosi” dalle famiglie».
Il primo a intervenire tra il pubblico è stato l’ingegner Edmondo Crupi, che, a proposito del tributo per il servizio idrico, ha invitato il Comune a controllare maggiormente gli evasori totali, le perdite di acqua nelle condotte e proseguire quella meritoria azione di accertamento e controllo delle perdite avviata, all’epoca dalla commissione straordinaria. A proposito della tassa sui rifiuti, poi, Crupi ha detto che «Le aliquote sono state sensibilmente aumentate e non capisco perché i cittadini dovrebbero pagare la Tari quando abbiamo visto cumuli di spazzatura per le strade».
«Che sciocchezza», ha commentato tra i denti il sindaco Vestito, mentre Salvatore Fazzolari ha detto che «Si spreca troppa acqua dai rubinetti pubblici nella aiuole e ci sono anche cittadini che con quell’acqua lavano le proprie automobili. Perché – ha proseguito il cittadino – non si fanno gli elenchi dei cittadini virtuosi che pagano i tributi con regolarità e non si permette loro di pagare di meno?».
E se Domenico Antonio Macrì ha commentato con amarezza che «Siamo tornati indietro di 60 anni», Rocco Coluccio ha proposto di far pagare di più i consumi di acqua sopra una certa soglia, aggiungendo che «3.600 utente sono poche per un paese di queste dimensioni».
L’avvocato Oscar Agostini, riconoscendo la necessità della collaborazione con l’amministrazione per il bene della comunità, ha tuttavia rilevato alcune incongruenze nella riscossione dei tributi degli anni precedenti, mentre il commercialista Fortunato Aquino, nel suo intervento puntuale e improntato sulla competenza tecnica,ha chiesto se esiste il consiglio tributario, rivendicando, per la sua categoria professionale, un coinvolgimento nella costituenda cabina di regia, mostrando di non apprezzare l’esternalizzazione del servizio di riscossione di determinati tributi e proponendo l’uso del pos bancomat per pagare le tasse e imposte comunali».
Sergio Salomone, infine, ha invitato a pagare i tributi come dovere civico «Perché – ha spiegato – siamo un Comune con un piede nella fossa e certi distinguo, al momento, appaiono ingiustificati».
Nel suo intervento finale, il sindaco ha risposto puntualmente a tutti i quesiti posti, ricordando a Pasquale Mesiti che «Il nostro Comune, superando abbondantemente i 3000 abitanti, è soggetto al rispetto di numerosi vincoli, tra cui il patto di stabilità e il divieto di assumere personale. Per quanto riguarda il lavoro flessibile, che possiamo affidare nella misura del 50% di quanto si è speso per quella voce di bilancio nel 2009, quest’anno abbiamo impiegato i 15.000 euro a nostra disposizione per affidare lavori a quattro operai reclutati con l’intermediazione dell’ufficio del lavoro, mentre per il prossimo anno possiamo valutare eventuali soluzioni alternative».
Nel replicare all’ingegnere Crupi sugli sprechi di acqua, Vestito ha detto che «Stiamo per completare il lavoro avviato dai commissari e teso al sezionamento della rete idrica, piuttosto vetusta, che servirà per avere una migliore mappatura, anche se quanto fatto dalla commissione straordinaria in due anni e mezzo ha fruttato solo 12 denunce. Sui rifiuti poi -ha proseguito – Crupi ha detto tante cose , ma tutte sbagliate» ricordando, tra l’altro, che i commissari hanno applicato le tariffe previste dalla legge, la battaglia fatta con l’assessorato regionale all’Ambiente contro il raddoppio dei costi per il conferimento in discarica che poi è stato congelato per il 2014 mentre si riproporrà nel 2015, e lo smaltimento costante e regolare dei rifiuti nel territorio cittadino.
«Abbiamo anche triplicato – ha aggiunto il primo cittadino – la platea di esenzioni e riduzioni della Tari, e sulla differenziata abbiamo anzitutto annullato il bando emesso dall’allora commissione straordinaria, troppo dispendioso, facendone un altro, vinto da una ditta e contestato da un’altra e sulla cui assegnazione pende un ricorso al Tar, dal quale aspettiamo il giudizio sulla sospensiva».
Nella carrellata di risposte finali, Vestito ha rassicurato Coluccio «Ci sarà una fatturazione crescente commisurata ai volumi di consumo», Agostini «Sulla Soget abbiamo fatto azioni incisive e altre ne faremo» e Aquino, al quale ha risposto che «L’idea di coinvolgere i commercialisti è buona e il consiglio tributario c’è: si tratta di farlo funzionare. Mi sto anche battendo per il ripristino del servizio Pos per pagare le tasse, ma questa partita è legata alla sussistenza di un istituto di credito al quale affidare stabilmente, e non più in regime di prorogatio, il servizio di tesoreria dell’Ente. Sulla riscossione del coattivo – ha concluso – il personale comunale non basta e, essendo composto da Lsu-Lpu con buone possibilità di stabilizzazione nel mondo della scuola, dal prossimo anno rischiamo di rimanere senza un vero e proprio ufficio dei tributi».