Nell’ambito dell’attività di tutela delle risorse ittiche e di contrasto della pesca illegale , i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Roccella Jonica, coordinati dal Tenente di Vascello (CP) Sub. Pietro AL FANO, unitamente alla Polizia Stradale di Siderno ed ai Carabineri della Stazione di Mammola, hanno eseguito attività di accertamento a carico di alcuni automezzi provenienti dal litorale jonico locrideo e diretti sulla costa tirrenica.
Nella notte tra Mer coledì 11 e Giovedì 12 aprile, i militari, nel Comune di M ammola, hanno rintracciato circa 500 kg di “bianchetto” (così chiamata la sardina allo stadio neonato, al di sotto della taglia minima consentita), specie di specifica tutela e di particolare intere sse commerciale poiché destinato alla preparazione di particolari pietanze culinarie.
Oltre al sequestro cautelare amminist rativo del prodotto, ai possessori è stata comminata una sanzione amministrativa di € 25.000 per detenzione, trasporto e commercio di prodotto ittico sottomisura .
Nel corso dell’attività è stata altresì richiesta la collaborazione di personale del Servizio Veterinario appartenente all’Area B della locale ASP che ha giudicato il prodotto ittico idoneo al consumo umano e pertanto sono state immediatamente contattate alcune associazioni ed enti caritatevoli che operano localmente per la cessione in beneficienza dei prodotti sequestrati da destinarsi alle loro mense, trasformando così un fatt o illecito in un’azione di solidarietà a favore dei soggetti più bisognosi.
L’attività posta in essere dai militari, ha permesso di constatare quanto sia particolarmente diffusa, in questo periodo dell’anno, la vendita e la somministrazione del novellame d i sarda, che si traduce in un grave danno all’ecosistema marino trattandosi di pesce allo stato giovanile.
La pesca del c.d. “ bianchetto” , bandita dalla comunità europea in quanto viene effettuata con reti illegali non selettive, risulta fortemente dannos a per l’ecosistema marino, incidendo negativamente sull’habitat in generale e mettendo a serio rischio un importante anello della catena alimentare dei nostri mari.