di Gianluca Albanese
LOCRI – La seduta consiliare convocata per questo pomeriggio sarà la prima di tante occasioni pubbliche utili a cercare di comprendere cosa stia accadendo nel sottobosco della politica cittadina che, sebbene non sia attesa da imminenti scadenze elettorali (le prossime elezioni comunali sono previste per il 2018, salvo imprevisti) sembra vivere una certa vivacità, o meglio, non sono pochi i movimenti sottotraccia che si colgono tra gli addetti ai lavori.
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Se la maggioranza, infatti, fa quello per cui è stata eletta (ovvero amministrare) ed è alle prese con le mille problematiche che chi governa il proprio Comune al giorno d’oggi deve affrontare (prima tra tutte la riproposizione di un nuovo piano di rientro dal debito dell’Ente, dopo la doppia bocciatura del precedente da parte della Corte dei Conti), gli altri gruppi politici sembrano organizzarsi per tempo, cercando di costruire l’alternativa attraverso un migliore coordinamento tra le forze affini tra di loro e un radicamento più incisivo nel territorio.
Il centrosinistra, ad esempio, vuole riorganizzarsi per bene. C’è chi lavora alla luce del sole come il referente di Sel Antonio Guerrieri, che nella sede del partito di Vendola ha tenuto più di una riunione interpartitica, seppur informale, al fine di disegnare insieme un percorso comune per costruire l’alternativa. C’è pure chi sembra rivitalizzato, come il movimento Locrinasce, che trascinato dal gruppo dirigente capitanato dal leader carismatico Pepè Lombardo, da qualche settimana vive una seconda giovinezza politica, fatta di incontri a tema ospitati nella sede di contrada Riposo e tante iniziative comuni che danno l’idea di come la cabina di regia del mondo progressista locrese potrebbe essere ancora, anche nei prossimi anni, in mano all’ex sindaco e già parlamentare dei Cristiano Sociali nella prima metà degli anni ’90.
Pepè dialoga con tutti, facendo sfoggio dell’antica diplomazia propria dei cavalli di razza, e non ha pregiudiziali verso alcun esponente del mondo alternativo all’attuale maggioranza di Governo. Certo, i rapporti politici con l’altro ex sindaco Carmine Barbaro non appaiono più stretti come nel 2011, ma quest’ultimo non sembra interessato a concorrere nell’agone amministrativo che verrà. E poi c’è l’attuale gruppo consiliare di opposizione (e la lista capeggiata da Cavo alle Comunali 2013) che potrebbe essere una risorsa da cui ripartire.
Poi, non manca nemmeno quell’universo di Centrodestra che potrebbe non riconoscersi più nelle posizioni dell’attuale amministrazione comunale. Escluso, ad oggi, un coinvolgimento o un interessamento diretto nelle vicende politiche cittadine dell’ex sindaco Francesco Macrì, non possiamo non ricordare come lo strappo consumato tra il gruppo che fa capo all’ex presidente del consiglio comunale Enzo Carabetta e l’assessore Anna Sofia potrebbe avere segnato un solco difficilmente colmabile tra il medico forzista e l’attuale amministrazione comunale, mentre rimane un’incognita l’ex assessore all’Ambiente Alfonso Passafaro. Anche lui, dopo le dimissioni dalla giunta e dopo le elezioni regionali del novembre 2014, ha praticamente azzerato le uscite pubbliche, limitandosi a partecipare ai consigli comunali e a votare le singole questioni valutandole nel merito. Una posizione di lealtà alla maggioranza conciliare ma di sostanziale autonomia, che resta di difficile interpretazione. Potrebbe preludere, infatti, a un suo progressivo disimpegno politico, così come potrebbe prefigurare altre intenzioni. Il diretto interessato, contattato da Lente Locale, ha preferito glissare sull’argomento, limitandosi a formulare gli auguri di buona Pasqua.