di Gianluca Albanese
LOCRI – Quanto denunciato da Giuseppe Clemente, fratello di Umberto, titolare della ditta “King of food”, che lo scorso mese di marzo aveva manifestato l’interesse a offrire il servizio di refezione al polo scolastico dell’infanzia “Virgilio” al prezzo di 4,00 euro più Iva per ogni singolo pasto in luogo del costo di 4,50 euro più Iva stabilito nell’avviso del servizio di massa scolastica diramato dal responsabile del servizio Sergio Marasco lo scorso 9 ottobre, è certificato dalla documentazione che lo stesso ha inviato alla nostra testata.
A oggi, nonostante l’intenzione manifestata nella raccomandata a mano dello scorso 10 ottobre inviata al Comune di Locri, nella quale si richiamava il responsabile del Servizio all’osservanza del D.Lgs. n. 50/2016, non è seguito alcun esposto alla competente Autorità Giudiziaria, alle Forze di Polizia, alla Prefettura di Reggio Calabria e all’Autorità Nazionale Anticorruzione che pure era stato paventato nella raccomandata.
Tuttavia, si pongono alcune questioni di opportunità politica, che non intendono stigmatizzare quanto deciso con la determinazione numero 70 dello scorso 17 ottobre, con cui il responsabile del servizio affidava in via provvisoria ad altra ditta il servizio di refezione scolastica per gli alunni del polo dell’infanzia “Virgilio” per l’anno scolastico 2018/2019 al prezzo di 4,50 Iva compresa (dunque, 4,32 più Iva), quanto sulla riunione che ha avuto luogo nell’ufficio del vice sindaco Raffaele Sainato lo scorso 29 ottobre, su invito dello stesso Sainato, con la mediazione della presidente del comitato di quartiere “Moschetta” Ornella Monteleone, e che riguardava l’asserito mancato rispetto degli obblighi sanciti dal principio di rotazione «Che – si legge nella denuncia di Clemente – non vale soltanto per gli affidamenti, ma anche per gli inviti» e per la relativa indagine di mercato a mezzo PEC.
Già, perché dalla denuncia di Clemente si evince che la buona volontà di chiarire la questione, manifestata da Sainato e corroborata dalla volontà di mediazione espressa dalla Monteleone, sarebbe stata svilita dall’intervento del sindaco Giovanni Calabrese, che con modi spicci avrebbe invitato i presenti ad andarsene perché ogni decisione relativa alla volontà di affidare il servizio di mensa in maniera diretta, sarebbe spettata all’amministrazione comunale in piena autonomia.
Ecco, al di là delle questioni richiamate dall’interrogazione del gruppo di minoranza, pubblicata stamattina dalla nostra testata, resta da chiedersi se questo sia il metodo corretto di affrontare questioni di assoluto interesse pubblico, visto che riguardano un servizio che riguarda gli alunni della scuola dell’infanzia e dal quale, a oggi, rimangono esclusi gli alunni delle altre scuole dell’obbligo cittadine.
Insomma, si fa così?
E come l’avranno presa il vice sindaco Sainato e la presidente del comitato pro Moschetta Monteleone, che dell’incontro chiarificatore si erano resi promotori?