di Simona Ansani e Francesca Cusumano
Nella prima parte della nostra inchiesta sul caro bolletta, pubblicata il 20 ottobre, abbiamo ascoltato alcuni sindaci della locride per analizzare e capire il punto delle amministrazioni locali sugli interventi programmatici che saranno adottati per fronteggiare questa problematica.
Prosegue oggi la nostra inchiesta per dare spazio invece ad un’altra realtà quella del settore commerciale, che sembra essere altrettanto penalizzato e fortemente a rischio per gli aumenti esorbitanti di bollette di luce e gas. Abbiamo raccolto le dichiarazioni di tre diversi settori imprenditoriali della locride. C’è chi ha risposto senza remore alle nostre domande, chi invece vuole rimanere nell’anonimato, forse per pudore a causa di un periodo economico davvero difficile, ma pur sempre ha deciso di parlare per far sapere che se il Governo non interverrà in maniera decisiva il rischio può essere quello di una chiusura.
Il primo a rispondere alla nostra intervista è il titolare del Cinema Vittoria di Locri.
1)Neanche il tempo di risollevarsi dalla grave emergenza sanitaria, che come un boomerang ci si trova a dover fare i conti con il caro – bolletta che colpisce non solo famiglie ma anche imprese, come le sale cinematografiche e nel tuo caso, la problematica raddoppia, gestendone ben due qui a Locri. Come hai pensato di ottemperare per ridurre i costi, cercando di ottimizzare i consumi?
《Il nostro settore ha sofferto il periodo pandemico in maniera catastrofica. Abbiamo subito limitazioni come l’obbligo della mascherina ffp2 e la chiusura del punto snack anche dopo che nelle altre attività erano state tolte tutte le restrizioni. Ma anche il prodotto film inesistente e la distribuzione che decideva di uscire sulle piattaforme streaming piuttosto che al cinema, ha contribuito a peggiorare la situazione. Abbiamo avuto dei ristori dal Governo che ci hanno permesso di dare alle nostre aziende una boccata di ossigeno, troppo poco però perché, non ricominciando ad avere il pubblico in sala e non riuscendo a fare una programmazione che potesse riportare i nostri clienti al cinema, è stato solo un rimandare ma sicuramente non una risoluzione del problema. A causa di ciò molti colleghi in Italia si sono trovati costretti a chiudere》.
2) L’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, da quando è iniziata la pandemia sempre molto attento al sostegno del mondo dello spettacolo, qualche settimana fa ha annunciato lo stanziamento di 40 milioni di euro per sostenere anche i costi energetici dei teatri, delle sale da concerto, dei cinema, dei musei, delle biblioteche, degli archivi e degli istituti culturali. Può essere un valido supporto questo, per cercare di riuscire a mantenere aperte entrambe le sale, considerando che settimanalmente, il Cinema Vittoria garantisce una ricca programmazione sia per il pubblico adulto che per i più piccoli?
《Ancora abbiamo la grossa difficoltà di fare programmazione per le nostre due sale perché le uscite sono poche e i film che escono non hanno la forza di riportare il pubblico in sala. In questa profonda incertezza arriva il caro energia per un settore in cui la bolletta della luce rappresenta una voce importante nei costi di gestione, per noi problema duplicato avendo da gestire due sale. Situazione insostenibile che non ci permette di fare delle previsioni per il futuro. Siamo riusciti fino adesso a mantenere aperte le due sale tenendo tutti i nostri collaboratori in forza senza apportare nessun taglio》.
3) Ti ritrovi sulla stessa lunghezza d’onda di altri imprenditori come te che, hanno dichiarato che la soluzione al caro energia, non può essere quella di aumentare il prezzo del biglietto perché, il cinema, rappresenta una forma di intrattenimento “più economica e più popolare”? Dal 18 al 22 settembre, ad esempio, si è tenuta l’iniziativa “Cinema in festa” con la riduzione del biglietto. Che riscontro hai avuto?
《Far ricadere i maggiori costi di gestione sul singolo biglietto non è una politica che può portare buoni frutti secondo noi. Abbiamo aderito all’iniziativa “Cinema in festa” proponendo l’ingresso al cinema a € 3.50, iniziativa sostenuta solo dalle sale cinematografiche, ma non ha avuto i risultati sperati perché secondo noi il pubblico viene al cinema se ci sono bei film. Per invogliare la gente a venire da noi abbiamo inserito numerose scontistiche, abbonamenti, giornate promozionali, sconti per fasce d’età. Oggi stiamo programmando un ulteriore investimento: far montare sui tetti i pannelli fotovoltaici per ridurre i costi di energia elettrica. Ma abbiamo bisogno di aiuti e speriamo che anche la Regione Calabria si accorga che noi ci siamo e che il nostro ruolo è fondamentale nel nostro territorio, anche perché le altre regioni hanno stanziato fondi per aiutare le attività. Da imprenditori dobbiamo essere ottimisti e pensare che presto rivedremo le nostre sale piene》.
Difficoltà palesi e provvedimenti intrapresi in modo diverso sono quelli di un noto bar in piazza a Roccella, che icona dei pomeriggi e delle serate trascorsi fra amici a chiacchierare e sorseggiare un aperitivo o una birra e ritrovo degli automobilisti anche di passaggio la notte, si trova ora ad adottare una misura senza precedenti: tenere il locale chiuso dalle 16 del pomeriggio fino alle 4 del mattino successivo. Mai accaduta una cosa simile, per un bar il loro che per tantissimi decenni ha fatto apertura al pubblico anche h24. Ma purtroppo come spiega uno dei titolari, 《l’aumento dei costi, delle materie prime, dell’energia elettrica non ci permette almeno per il momento di sostenere bollette che sono quasi triplicate. Ci auguriamo che nei prossimi mesi la situazione possa migliorare per capire se possiamo dare alla clientela la continuità del servizio》.
E poi invece c’è la testimonianza di un commerciante che vende corredi a Siderno che si ritrova a chiudere definitivamente uno dei suoi due negozi perché non riesce più a far fronte alle innumerevoli spese. 《Siamo davvero dispiaciuti della scelta che stiamo facendo – spiega il titolare – mai avremmo pensato di abbassare definitivamente la saracinesca di una delle due nostre attività, ma così, con questi costi non possiamo farci carico di tutte le spese. D’altronde anche i clienti soffrono dal punto di vista economico in questo periodo storico, se l’economia è debole lo è per tutti》.