R. & P.
PAZZANO (RC)– Viene presentato ufficialmente, lunedì 20 agosto, alle ore 21.00 nella piazza IV Novembre a Pazzano, “L’Eremo di Santa Maria della Stella” libro scritto da Elia Fiorenza, studioso del paesaggio rurale e di storia medievale. Il libro, stampato da Laruffa Editore, in centottanta pagine ripercorre e analizza la storia di uno dei più importanti luoghi di culto mariani della regione, esamina la genesi del piccolo borgo della vallata dello Stilaro, riporta alla luce una serie di dati finora inediti. A coordinare la presentazione del volume sarà il giornalista-scrittore, Francesco Sorgiovanni. Dopo i saluti del sindaco della città, Sandro Taverniti, del presidente della pro loco, Renzo Campanella, e del rettore dell’eremo, don Enzo Chiodo sono previsti gli interventi di S.E.R. Monsignor Vincenzo Bertolone, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, di Vincenzo Naymo, professore presso l’Università “Dante Alighieri di Reggio Calabria” e Deputato di Storia Patria e di Matteo Enia, antropologo. Concluderà Elia Fiorenza, autore del libro. Durante la serata, gli interventi musicali saranno a cura del M° Elena Andreacchio arpa e Miriam Galati flauto.
L’Eremo di Santa Maria della Stella è un santuario creato all’interno di una suggestiva grotta. È ricordato nel Codice greco 598 di Parigi, contenente le opere di Sant’Efrem diacono, e composto dal monaco Michele. Successivamente, con le incursioni saracene, Cristodulo, che era l’egumeno dell’eremo, fuggì a Patmos. Con la fine dell’invasione saracena, Paolo, successore di Cristodulo, tornò a Stilo riportando molti manoscritti che costituirono parte della biblioteca di Santa Maria. Dal 1096, durante il periodo normanno, l’Eremo di Santa Maria diventa un monastero minore, come si evince da un documento del conte Ruggero I, che cedette al vescovo di Squillace, Giovanni Niceforo, l’abbazia di San Giovanni Theresti di Stilo, l’abbazia di San Leonte, la chiesa di San Nicola e Santa Maria della Stella. Nel 1522 il monastero diventa santuario e vi fu collocata per la prima volta la statua della Madonna della Stella o Madonna della Scala.