di Redazione
LOCRI- E’ iniziato questa mattina davanti al tribunale penale di Locri (presidente Alfredo Sicuro) il processo a carico di Rosy Canale, la fondatrice, nonché presidente, del “Movimento delle Donne di San Luca” imputata a seguito dell’operazione denominata Inganno che ha portato al fermo, nel dicembre 2013, di sei persone tra cui l’ex sindaco di San Luca Sebastiano Giorgi.
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Un’udienza lampo, in cui i legali di Antonio Nirta c.56, l’altro imputato che ha deciso di essere giudicato con rito ordinario, hanno chiesto la riunione tra il procedimento “Inganno”, appena iniziato, e quello denominato “Italia che lavora” dove Nirta è chiamato a rispondere per associazione mafiosa. La Corte si è riservata di decidere sulla richiesta dei legali dell’imputato e l’udienza è stata aggiornata al prossimo 23 ottobre. Nel procedimento iniziato questa mattina NIRTA Antonio alias “Terribile”è accusato dell’intestazione fittizia ai propri figli della ditta “Edil Trasporti”, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale.
Rosy Canale, invece, è accusata di avere utilizzato parte dei finanziamenti elargiti dal Ministero della Gioventù, dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria, dall’Ufficio Territoriale del Governo di Reggio Calabria e dalla Fondazione “Enel Cuore”, destinati alla gestione di un bene confiscato alla cosca Pelle alias “Gambazza” di San Luca da adibire a ludoteca, per finalità esclusivamente private, tra cui l’acquisto di un’autovettura, di mobili e di arredamento per la propria abitazione, con grave nocumento per lo Stato, anche di natura patrimoniale derivante dal mancato sfruttamento del bene confiscato.